Di Andrea Capello
Formia (Latina) – Sessant’anni e non sentirli. Lo storico centro di preparazione olimpica di Formia ha festeggiato oggi la ricorrenza alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò, di tanti atleti presenti e passati e del presidente del comitato internazionale Giochi del Mediterraneo, Omar Addadi. Nato nel 1955, grazie a un’intuizione di Bruno Zauli, per favorire la crescita agonistica degli atleti e quella dei quadri tecnici, il centro di Formia è dotato di strutture all’aperto e indoor, dove si possono praticare oltre 20 differenti discipline sportive tutto l’anno. Fra i tanti atleti che ne hanno scritto la storia anche Pietro Mennea, a cui oggi è stata intitolato un viale della struttura sotto gli occhi emozionati della moglie Manuela e dello storico tecnico Carlo Vittori, e Sara Simeoni: “Per me Formia ha rappresentato un trampolino di lancio ma anche una casa – le sue parole – un luogo dove costruire successi e crescita agonistica. Conservo emozioni indelebili che custodisco nell’album dei ricordi più belli”.
Il sindaco della cittadina sul litorale laziale, Sandro Bartolomeo, ha invece ricordato come: “Il nome di Formia ha girato per il mondo in virtù dei risultati e della fama acquisita grazie agli atleti che hanno costruito i loro successi da noi. Il binomio tra Formia e lo sport è stato reso inscindibile dal Centro”. “I nostri centri di preparazione olimpica sono un fiore all’occhiello quando si parla di movimento agonistico all’estero e questo ci inorgoglisce – gli ha fatto eco il responsabile della preparazione olimpica del Coni, Carlo Mornati – Formia non significa solo futuro, ma credo e spero un grande presente in vista della preparazione ai Giochi di Rio”. Chiusura affidata al presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Questo centro è l’eccellenza del sistema sportivo del paese ed è merito di tante persone che hanno avuto la forza e l’idea di progettarlo e di sostenerlo quello che abbiamo fatto noi è di curarlo al meglio, è un fatto di rispetto della storia, degli atleti che ci vivono e si allenano qui quotidianamente”, ha spiegato. “Ringrazio tutti coloro che hanno sentito questo posto casa loro per 60 anni. La padrona di casa qui è l’atletica e le sue medaglie d’oro sono nella storia ma questo non vuol dire che dobbiamo vivere di rendita. Questo posto deve essere uno stimolo. Io fossi un’atleta vorrei venire a vivere ed allenarmi qui”, ha concluso.
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