Empoli, 16 giu. (LaPresse) – “Per me è una grande opportunità essere qui: arrivo in una società che fa ancora calcio, in un momento dove sono sempre meno coloro che lo fanno. Empoli è una di queste realtà è il campionato dell´anno scorso lo ha dimostrato”. Così Marco Giampaolo nella conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore della squadra toscana. “Ho avuto una buona accoglienza – ha spiegato il neo tecnico – e ho notato fin da subito una grande umiltà e soprattutto che al centro del progetto Empoli ho visto subito che c´è il lavoro. E noi non dobbiamo far altro che proseguire su questa strada. La chiamata dell’Empoli mi ha riempito di soddisfazione: ho avuto questa nuova opportunità e arrivo con tantissime motivazioni. In carriera – ha aggiunto Giampaolo – ho sempre voluto trovare le giuste condizioni di lavoro e questa società si caratterizza per questo: in questa piazza, come detto, la filosofia è quella del lavoro e per me non poteva esserci occasione migliore”.
“La fiducia me la voglio guadagnare – ha proseguito Giampaolo – attraverso il lavoro, i comportamenti e la serietà professionale. Un solo anno di contratto? Sarebbe per me motivo di soddisfazione se fra alcuni mesi la società mi proponesse un rinnovo, sintomo che sarei riuscito a soddisfare le aspettative del club. Non voglio niente senza essermelo prima guadagnato”. Giampaolo avrà il difficile compito di non far rimpiangere il suo predecessore: “Conosco Sarri – ha dichiarato il tecnico azzurro – e con lui mi sono spesso confrontato, avendo entrambi un modo di pensare abbastanza simile. Qui ad Empoli ha fatto qualcosa di straordinario, con tre anni di gran lavoro che hanno lasciato sicuramente una traccia importante nell´ambiente, nei calciatori e nella società. È tutto ciò non va disperso assolutamente. Io dovrò avere la capacità di proseguire un certo tipo di lavoro e rispondere agli obiettivi del club”. Quanto al mercato, “ad oggi nessuno è partito – ha concluso Giampaolo – ed è difficile fare un discorso di natura tecnico-tattica. Una cosa però a certa: qui ci vogliono giocatori motivati e che hanno voglia di stupire. Nella mia esperienza ho allenato molti buoni giocatori, ma è prematuro parlare di ciò, così come parlare di moduli”.

