Torino, 13 mag. (LaPresse) – “Hanno l’opportunità di scrivere una nuova grande pagina nella storia bianconera. I grandi giocatori devono sempre esibirsi su grandi paloscenici e non ce ne è uno migliore del Bernabeu”. Con queste parole Alessandro Del Piero carica i giocatori della Juventus a poche ore dalla semifinale di ritorno della Champions League in casa del Real Madrid. Si parte dal 2-1 per i bianconeri allo Juventus Stadium. L’ex capitano intervistato da As confida soprattutto in due giocatori. Il primo è Pirlo, “un leader dentro e fuori dal campo. E’ un giocatore di grande intelligenza e a alla lunga questo fa la differenza”. Il secondo è invece Paul Pogba, al riento da un infortunio e in predicato di giocare da titolare al Bernabeu. Per Del Piero il francese “è il giocatore del futuro per abilità tecnica e potenza fisica, è all’altezza dei migliori giocatori della Nba, straordinariamente moderno, destinato a diventare il numero uno a centrocampo. Ha già fatta tanta strada”.

Per quanto riguarda la partita di questa sera e l’atteggiamento da tenere, Del Piero ha detto: “Una volta in semifinale, dopo la vittoria sul Borussia nei quarti e prima la rimonta contro l’Olympiacos, è cambiato qualcosa nella testa dei giocatori. Ora si sentono più liberi”. Per Del Piero quello italiano non è solo un calcio difensivo: “In Italia il calcio è più tattico. A volte sipresta più attenzione all’equilibrio e all’organizzazione. Ma il calcio italiano paga una reputazione che non è sempre vera. Quasi 20 anni fa abbiamo vinto la Champions League a Roma con un gioco molto offensivo”. Perlando della sua carriera e se c’è una squadra in cui gli sarebbe piaciuto giocare, Pinturicchio ha detto: “Il Madrid di Ronaldo, Figo e Zidane mi piaceva molto, erano degli artisti. Ma non ho nessun rimpianto per la mia carriera alla Juventus”. Quando si parla di Del Piero e Real Madrid, impossibile non ricordare la magica notte in cui il Bernabeu tributo una ovazione al capitano bianconero per una doppietta rifilata ai Blancos: “Il riconoscimento del pubblico è stato il massimo. Quando sono stato sostituito tra gli applausi mi sentivo come se fossi alto 1.95 e non 1.74. Fu un’emozione straordinaria. Il Bernabeu è una leggenda, è come salire sul palco del teatro più importante al Mondo”. Parlando di Ancelotti, suo ex allenatore alla Juve, Del Piero ha ammesso: “Con lui ho avuto un ottimo rapporto, ho imparato tante cose soprattutto che puoi essere un leader anche senza gridare”. Infine inevitabile una domanda sulla rivalità tra Ronaldo e Messi: “Uno cerca sempre di superare l’altro, come in tutte le grandi rivalità dello sport. Sono come McEnroe e Borg, Federer e Nadal, sempre in lotta per essere i numeri 1”.

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