Roma, 16 apr. (LaPresse) – “Io sarei più dura. Chiuderei le porte dello stadio. Chi vuole vedere la partita la vede a casa”. Lo ha dice Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Raciti,rispondendo a chi gli chiede un parere dure prese di posizione del presidente della Roma James Pallotta e di quello della Figc, Carlo Tavecchio, sugli striscioni esposti dai tifosi giallorossi contro Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito. “Ma siamo un paese democratico – aggiunge – le persone che subiscono e le persone buone sono espressione di civiltà e lasciano agli altri la libertà di scegliere come comportarsi”. La vedova Raciti dice che gli striscioni contro la mammia di Ciro: “Mi hanno fatto male. Conosco il dolore, preferirei il rispetto nei confronti dei familiari. Mi è dispiaciuto molto”.

“Se è cambiato qualcosa dopo la morte di mio marito in occasione del derby Catania-Palermo? Qualcosa è cambiato, soprattutto nelle misure di prevenzione c’è più severità – conclude -. Mentre prima non si accorgevano della gravità della situazione, adesso sono state prese delle misure più severe. A livello culturale è cambiato poco e la cosa è preoccupante. Mi terrorizza il pensiero che possano essere ripetuti fatti che ho conosciuto e visto e che ci possano essere altre perdite”.

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