Roma, 9 feb. (LaPresse) – Il ‘patto di Via Allegri’ fra Carlo Tavecchio ed Antonio Conte è più saldo che mai. L’incontro chiarificatore durato poco più di un’ora e trenta andato in scena oggi a Roma ha confermato la volontà dei due di andare avanti insieme fino ad Euro 2016, e non solo. A far capire che nessun colpo di scena era in programma ci ha pensato il Ct già all’entrata della sede Figc quando, incalzato dai cronisti, li ha liquidati con un sibillino “ma cosa volete che succeda… niente”. Un pensiero rafforzato nella dichiarazione congiunta che i due protagonisti di giornata hanno effettuato al termine del summit. “Mi auguro che dopo oggi si metta la parola fine a questo discorso. A fine contratto ci arriverò che piaccia o no a qualcuno”, ha detto Conte senza giri di parole. “Mi ritrovo a parlare di una situazione singolare ed inaspettata – ha aggiunto il Ct – ribadisco quello che ho sempre detto: ho iniziato un percorso che a norma contrattuale arriva fino agli Europei del 2016 e sono contento di averlo fatto. Spero non ci sia più questo tormentone”.
Chiusa la parentesi il condottiero azzurro è gia proiettato verso la prossima estate tanto è vero che prima di entrare in Via Allegri si era lasciato scappare di essere impegnato nell'”organizzare Saint Etienne”, ovvero quello che probabilmente sarà il quartier generale dell’Italia ad Euro 2016. “Cerchiamo di lavorare uniti sapendo che ci sono e che ci saranno grandi difficoltà, ma da parte di tutti c’è grandissimo entusiasmo e voglia di fare qualcosa di magari inaspettato”, ha concluso Conte riferendosi proprio alla manifestazione in terra transalpina. Dello stesso tono le dichiarazioni del numero uno Figc, Carlo Tavecchio, l’altro contraente del patto. “Con Conte voglio rinnovare il contratto mica annullarlo, figuriamoci se pensiamo a queste cose oggi che sono solo sei mesi”, ha dichiarato. La fiducia in Conte da parte dell’uomo che lo ha scelto è totale: “Abbiamo fatto un atto di fede e speranza in una persona che riteniamo all’altezza e che all’inizio ho chiamato condottiero”, ha, infatti, aggiunto. In ogni caso, Tavecchio non ha potuto fare a meno di sottolineare che Conte dovrà anche fare di necessità virtù. “In questo sistema calcio, quando ci saranno le riforme e si porterà la Serie A spero a 18 squadre, si potrà fare un programma per assistere al meglio la nazionale – ha argomentato – Ora Conte dovrà essere la persona che ha come obiettivo il risultato ma deve fare qualche sacrificio. Questo gli chiediamo e credo li accetti volentieri. Il resto è nebbia”.
Il presidente federale, infine, è tornato sull’incontro avuto in Lega Serie A la scorsa settimana dove ha avuto dai club il via libera all’inizio anticipato della prossima stagione per lasciare più spazio all’Italia nella preparazione all’Europeo. “Abbiamo chiesto alla Lega alcune garanzie (sulla data di chiusura del prossima stagione, ndr) che ci sono state date ed altre sono in procinto di esserci date”. Il tutto, fatto “non nell’interesse di Conte ma della nazionale, che è il bene di maggior prestigio che abbiamo. Il resto sono chiacchiere. La nazionale è il futuro della federazione dal punto di vista agonistico, morale ed etico”. Caso chiuso insomma, sempre che mai sia stato aperto visto che Tavecchio ha voluto precisare che i presunti dissidi con il commissario tecnico sono stati “enfatizzati” dai media. Ed anche se così non fosse stato il cammino insieme dei due prosegue nel suo corso con rinnovato vigore.
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