Roma, 2 dic. (LaPresse) – “Sto vivendo un dramma personale perché sono amico di Carolina e le sono affezionato, le voglio bene. Sono onesto dopo la vittoria della Pellegrini a Pechino, quella di Carolina a Sochi è la seconda medaglia che mi ha dato piu soddisfazione. Le sono legato da prima che diventassi presidente del Coni. Da amico di Carolina penso che questa situazione sia ingiusta. Da presidente del Coni ne prendo atto”. Lo dice il presidente del Comitato Olimpico, Giovanni Malagò, in merito alla richiesta di 4 anni e 3 mesi di stop per Carolina Kostner effettuata dalla procura antidoping in relazione al caso Schwazer.
Malagò racconta poi di aver chiesto consiglio a due avvocati sulla possibilità di parlare con la Kostner e scriverle per manifestargli la sua solidarietà. “Mi hanno detto: Non lo puoi fare. Potrebbe essere equivocato”. Il presidente del Coni spiega come, in merito a questa vicenda, sui giornali “tante persone che stimo mi hanno fatto un mazzo così”. “Il procuratore Tammaro Maiello ha chiesto 4 anni e 3 mesi per omessa denuncia e favoreggiamento – argomenta nel corso del suo intervento al convegno sulla lotta al doping in corso di svolgimento al Foro Italico – lo ha fatto seguendo il legislatore ovvero la Wada, la nostra stella cometa. E cosa dicono le norme? Che fino al 31 dicembre 2014 il regolamento impone minimo 4 anni per questo tipo di reato poi dal primo gennaio questo discorso si può dimezzare”. Il numero uno dello sport italiano ribadisce, da cittadino, di non concordare ma, allo stesso tempo, da presidente del Coni “sto zitto e non posso parlare”. “Ma che responsabilità ha il Comitato Olimpico in questa vicenda? Rispettare la legge?”, si chiede Malagò. “Questo per farvi rendere contro quanto tutto sia difficile e complicato a livello umano e personale”, conclude.
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