Di Attilio Celeghini
Torino, 28 nov. (LaPresse) – Juventus-Torino, 14 ottobre 2001: mancano due minuti alla fine quando Riccardo Maspero entra per sempre nella storia del derby della Mole e nell’empireo dei beniamini dei tifosi granata. Le due squadre sono sul 3-3, dopo la clamorosa rimonta della squadra di Camolese, che al 13′ del secondo tempo si trova sotto di tre reti. Ma le emozioni, in quel pomeriggio al Delle Alpi, non sono finite: ad una manciata di minuti dal triplice fischio, un contatto Delli Carri-Tudor viene giudicato dall’arbitro Borriello da rigore.
Già uscito dal campo lo specialista Del Piero, dagli undici metri tocca a Marcelo Salas. Staccandosi dalla confusione portata dalle proteste dei suoi compagni di squadra, il granata Maspero si avvicina al dischetto e con il piede scava una piccolo solco. Il rigore successivamente calciato dal cileno della Juventus finisce alle stelle, la ‘buca’ di Maspero si consacra in eterno tormentone degli sfottò granata verso i ‘cugini’. Anche se 13 anni dopo quel pomeriggio lo stesso Maspero, oggi allenatore del Pavia in Lega Pro, rilegge il celebre episodio attraverso la sua versione dei fatti.
“SALAS TRADITO DALL’EMOZIONE” – “Il dischetto era rovinato, ma Salas sbagliò a mettere la palla esattamente sopra la buca”, spiega l’ex giocatore a LaPresse. “Una cosa strana, che di solito i rigoristi non fanno. Solitamente i rigoristi, e io lo so bene perché lo ero, sistema il dischetto con cura. L’effetto involontariamente dato da Salas è stato quello dei calci piazzati dei rugbisti, che mettono il pallone ‘in piedi’ per alzarne il più possibile la traiettoria. Credo che Salas abbia sbagliato la rincorsa, è andato molto ‘sotto’ con il piede. Avrebbe dovuto appoggiarlo meglio”. “Inoltre – aggiunge Maspero – mancava pochissimo alla fine, quel rigore poteva decidere la vittoria della Juventus: anche la foga, la voglia di andare troppo di potenza e ‘spaccare’ la porta, probabilmente, ha condotto Salas all’errore”.
“NON SO SE LO RIFAREI” – Oggi rifarebbe quel gesto, da molti giudicato antisportivo? “Non lo so”, dice Maspero. “Cercherei, comunque, di disturbare chi si appresta a calciare. Un po’ come quei portieri che si muovono sulla linea di porta per far deconcentrare il giocatore che si presenta sul dischetto”. “In ogni caso – prosegue – nei giorni successivi a quel derby pazzesco affrontai i commenti all’episodio in maniera del tutto normale. Certo, c’è chi mi criticò, ma la maggior parte dei tifosi bianconeri aveva capito che, in verità, era stato Salas a sbagliare il rigore”.
“L’ORGOGLIO CI SPINSE AL 3-3” – Oltre alla famigerata ‘buca’ di Maspero, quel derby si è consegnato alla storia per la clamorosa rimonta dei granata: Lucarelli, Ferrante su rigore e lo stesso Maspero, dopo la doppietta di Del Piero e il gol di Tudor. “Il Toro non era in un bel periodo, avevamo pochi punti in classifica”, ricorda Maspero. “E quel pomeriggio, dopo 25 minuti, eravamo già sotto tre a zero. Nell’intervallo, in realtà, nel nostro spogliatoio non successe niente di particolare. Ci guardammo negli occhi, dicendoci che dovevamo tirare fuori gli attributi, dimostrare ai tifosi l’attaccamento alla maglia. Non so, francamente, se pesò di più la nostra voglia di rivalsa o la presunzione della Juve che pensava di aver ormai vinto. Per altro, in quella stagione restammo imbattuti in entrambi i derby, visto che il match di ritorno si concluse 2-2. Il Toro dimostrò che la Juventus non gli era superiore. E quello, non scordiamolo, era lo squadrone di Lippi”.
“A TORINO SENTI APPARTENENZA A MAGLIA” – Oltre a quello di Torino, Maspero ha vissuto anche la caldissima atmosfera della stracittadina di Genova, sponda Sampdoria. “Sono due derby molto diversi. Quello della Lanterna è più colorato, folcloristico. A Torino si sente di più l’appartenenza alla maglia. Hai voglia di dimostrare che sei da Toro, che sei degno di questi colori. Vuoi far emergere il tuo valore contro una squadra che, nel bene o nel male, arriva spesso prima dei granata in classifica”.
“SPERO BENE PER DOMENICA” – Domenica verrà scritto un nuovo capitolo dell’eterno duello Juve-Toro e Maspero si augura un’impresa dei ‘suoi’ granata contro la capolista. “Speriamo in bene. Ho fiducia in Ventura, nel presidente Cairo e in Petrachi. So come lavorano, hanno riportato il Toro in Europa, il bilancio del loro lavoro è più che positivo. Peccato – aggiunge – che la sconfitta con il Sassuolo abbia un po’ spezzato quell’equilibrio e quella serenità che sarebbe stata utile in vista del derby. L’auspicio è che i giocatori tramutino la delusione in energia positiva”.
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