Torino, 10 set. (LaPresse) – Sei titoli mondiali piloti, otto titoli mondiali costruttori, 118 vittorie complessive in Formula 1. Questi i successi raccolti alla guida della Ferrari da Luca Cordero di Montezemolo, in quello che è passato alla storia come il ciclo più vincente nella storia del Cavallino Rampante. Presidente dal 1991 e amministratore delegato fino al 2006, dopo esser già stato assistente di Enzo Ferrari e responsabile della Squadra Corse dal 1973 al 1977 (anni in cui la ‘rossa’ conquistò due titoli piloti con Niki Lauda al volante), Montezemolo lascerà ufficialmente il suo ruolo il 13 ottobre prossimo. Il suo posto verrà preso da Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat. L’avvicendamento era nell’aria, tanto che nei giorni scorsi dal Workshop di Cernobbio Marchionne a tal proposito aveva detto come “nessuno fosse indispensabile”. La commozione di Montezemolo e il saluto a tecnici e piloti in occasione del Gran Premio di Monza dello scorso weekend sono stati un ulteriore segnale d’addio.
La Ferrari non vince un titolo dal 2008, e nell’ultimo weekend nel Gran Premio di casa ha toccato uno dei punti più bassi della sua recente storia, con il ritiro di Fernando Alonso ed il nono posto ottenuto Kimi Raikkonen, ma è stato sotto l’impulso di Montezemolo che il Cavallino Rampante è tornato competivo. Una prima svolta arriva nel ’93, quando Monzemolo ha portato a Maranello il francese Jean Todt, artefice fin lì dei successi della Peugeout. Nel 1994 arriva la prima vittoria di Berger in Germania, che pone fine a un digiuno di successi che durava dal 1990, l’anno successivo vengono fatti ulteriori progressi con un totale di dieci podi e una vittoria di Alesi. La seconda svolta arriva nel 1996, quando in Ferrari approda il giovane tedesco Michael Schumacher, due volte campione del mondo con la Renault. Con lui al volante e Todt ai box, veniva a crearsi la coppia che avrebbe regalato tante gioie ai tifosi del Cavallino rampante. Nel 1999 arriva il titolo mondiale costruttori (che mancava dal 1983), nel 2000, a 21 anni da quello di Jody Scheckter, il titolo piloti con Schumacher, al termine di un duello avvincente con la McLaren del finlandese Hakkinen, oltre a quello costruttori. Il dominio della scuderia di Maranello sarebbe durato fino al 2004, con il sesto mondiale costruttori consecutivo ed il quinto mondiale piloti di fila con Schumacher.
Dopo due anni transitori in cui la Renault di Alonso la fece da padrone, la Ferrari festeggia di nuovo il mondiale piloti nel 2007, uno dei più combattuti in assoluto, con il finlandese Kimi Raikkonen, vittorioso al primo tentativo con la ‘rossa’. Il 2008 con l’avvento di Stefano Domenicali come nuovo team principal della Ferrari la scuderia ottiene il titolo costruttori, ma il successo è mitigato dall’amaro epilogo di stagione: in Brasile Felipe Massa infatti viene beffato all’ultima curva da Lewis Hamilton, che ottiene i 4 punti necessari ad aggiudicarsi il mondiale piloti con una sola lunghezza sul brasiliano. Nel 2010 l’avvento di Alonso porta nuova linfa al team, scosso nel 2009 dal grave incidente occorso a Felipe Massa. L’asturiano sfiora il successo nel 2012, anno del trionfo di Vettel, che dominerà anche nel 2013 con una straordinaria seconda parte di stagione. Anche l’annata 2014 non porta grandi soddisfazioni, nonostante il ritormo di Kimi Raikkonen in coppia con Alonso. A farne le spese è Stefano Domenicali, che lascia la Ferrari. Al suo posto viene chiamato Marco Mattiacci, ma i risultati non migliorano. Adesso spetterà a Marchionne il compito di cercare di riportare in alto la scuderia di Maranello.
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