Roma, 15 ago. (LaPresse) – “Ho soprannominato Conte condottiero. Era la persona che ci voleva per dare una scossa alla nostra situazione”. Così si è espresso il presidente della Figc Carlo Tavecchio ai microfoni di Radio 24 nel corso della trasmissione ‘Tutti Convocati’ a proposito della nomina di Antonio Conte come nuovo ct della nazionale italiana. “Conte spenderà in Italia fondi che vengono dagli Usa. A noi interessava un grande tecnico e l’abbiamo avuto con condizioni convenienti – ha aggiunto il presidente federale in merito al fatto che il tecnico salentino verrà pagato in parte dagli sponsor – La Puma? Conte è indipendente e sceglierà chi vuole. Non ci sarà alcuna pressione su di lui”. “Resto meravigliato, a noi interessava avere un grande allenatore, l’abbiamo ottenuto a condizioni di convenienza”, ha aggiunto Tavecchio rispondendo alle polemiche scoppiate per l’elevato ingaggio concesso ad Antonio Conte, nuovo ct della nazionale italiana. “Lo stipendio che paga la federazione è inferiore o comunque in linea con quello che pagava precedentemente – ha ribadito Tavecchio – Il paese è addormentato in una situazione in cui non si vedono investimenti, questo rientra in un investimento anche del marchio Italia, è inutile che stiamo ancorati ai vecchi principi. Sono contento di aver fatto questa operazione, gli auguro tanta fortuna e speriamo in quello che sarà il futuro della squadra”.
Con Conte in nazionale “abbiamo inaugurato una nuova stagione di fare marketing e allo stesso tempo di recuperare fondi per la federazione che saranno in futuro con la sua immagine importanti per portare anche all’estero il nostro modello”, ha spiegato il presidente federale, che conta sull’appoggio dei club per rilanciare il movimento azzurro. “Quando ce l’inno di Mameli bisogna tutti mettersi insieme e fare un discorso di italianità – ha aggiunto Tavecchio – Le società devono capire che la federazione è anche il loro marchio, senza federazione non si gioca da nessuna parte. La nazionale rappresenta la federazione e soprattutto l’Italia, il resto non conta”.
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