Roma, 3 ago. (LaPresse) – “L’assassino di John Kennedy non ha subìto quello che ho subìto in questi giorni”. Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della Figc, ha commentato così le polemiche che lo hanno investito dopo l’uscita sui giocatori extracomunitari. Il numero uno della Lega Dilettanti, ai microfoni di Radiouno, ha tenuto a sottolineare l’attività trentennale “del mio impegno in Africa, dove ho contribuito a far aprire un ospedale e dove ho adottato a distanza tre bambini”. Sulla sua candidatura, Tavecchio ha quindi chiarito come, “davanti a un non consenso di una Lega importante, si farebbero altre considerazioni”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata