Roma, 23 apr. (LaPresse) – “Il nostro ambiente, purtroppo, a volte prevede situazioni di confronto verbale duro ed a volte esagerato. Se a questo aggiungiamo che nell’era dei social network tutto è permesso è facile per un ragazzo di quella età cadere in errore o mettersi sullo stesso livello di chi lo sta insultando”. Lo dice il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, in merito alla querelle fra l’attaccante dell’Atalanta, Marko Livaja, ed i tifosi orobici iniziata con un litigio sul campo e proseguita poi via Facebook. “Credo, spero e mi auguro che la situazione possa ricomporsi”, aggiunge a margine della presentazione in Figc del corso ‘Aic-Ancora in Carriera’. Il numero uno dell’Assocalciatori, comunque, non crede che vietare l’utilizzo dei social agli sportivi possa essere la soluzione: “Sarebbe come consigliare di non andare in macchina perché si fanno incidenti o non bere vino perché ci si ubriaca – conclude – La rete e i social sono una risorsa per noi e per i tifosi, purtroppo a volte si dà troppa importanza mentre in altre non sappiamo farli funzionare a nostro favore”.
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