Los Angeles (California, Usa), 24 feb. (LaPresse/AP) – Jason Collins è diventato il primo giocatore dichiaratamente gay della Nba. Il 35enne aveva fatto il coming out ad aprile dell’anno scorso, ma dal giorno dell’annuncio non aveva avuto l’opportunità di mettere piede nel campo. Ieri, però, ha firmato un contratto di dieci giorni con i Brooklyn Nets, giusto in tempo per giocare contro i Lakers a Los Angeles. “Non ho veramente tempo per pensare alla storia in questo momento”, ha detto prima della partita. “Stasera – ha affermato – la pressione è legata al fatto di giocare una partite della Nba e l’ultima volta che l’avevo fatto era ad aprile. Perciò penso che ci sia abbastanza pressione”.

Dopo l’annuncio dell’anno scorso il cestista era diventato presto una sorta di ambasciatore dei diritti degli omosessuali: ha parlato davanti alle Nazioni unite e a gennaio ha assistito al discorso sullo Stato dell’unione del presidente Barack Obama come ospite della first lady Michelle. Diversi giocatori della Nba avevano insistito inoltre che Collins sarebbe stato il benvenuto negli spogliatoi. Intanto, ieri i Nets hanno pubblicato sul loro profilo di Twitter una foto dell’allenatore Jason Kidd che guarda Collins firmare il contratto, incoraggiando i follower a ritwittare l’immagine per dare il benvenuto al giocatore. Prima dell’annuncio di aprile scorso, Collins aveva giocato nella Nba per 12 stagioni in cinque squadre diverse. “La decisione di ingaggiare Jason è stata una decisione sportiva”, ha spiegato in una nota il manager dei Nets, Billy King. “Abbiamo pensato che un giocatore del suo calibro e con la sua esperienza fosse la scelta giusta per un contratto di dieci giorni”, ha aggiunto.

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