Roma, 3 dic. (LaPresse) – “Ferma condanna per gli atti di teppismo ovunque siano effettuati, ma nutriamo l’aspettativa che un paese amico e partner come la Polonia agisca a tutela dei nostri connazionali. Restiamo convinti che lo sport debba avvicinare i popoli”. Lo ha detto il viceminitro Marta Dassù riferendo alla Camera dei Deputati sulla vicenda dei 22 tifosi della Lazio ancora detenuti in Polonia dopo gli incidenti in occasione della partita Legia Varsavia-Lazio di Europa League.
Il viceministro ha annunciato che il governo italiano ha espresso alle autorità polacche “perplessità per le procedure, ci auguriamo che siano rilasciati i permessi per i parenti di visitare i connazionali fermati, cose avvenuta solo in parte. In queste ore l’ambasciatore italiano è a collquio con il ministro della Giustizia polacca”.
La viceministro riferisce anche della testimonianza da parte del sottosegretario agli interni del governo polacco secondo cui “ci sarebbero della polizia nelle mani dei dei giudici ben più ampie dei filmati fino ad ora circolate. Prove che non possono esser rese pubbliche, ma che possono essere visionate dai legali”. L’esponente del Governo ribadisce che “l’ambasciata si è attivata appena preso notizia dei fermi, informando la società sportiva Lazio e mantenendo i contatti con le locali autorità di polizia. Abbiamo ottenuto la scorta per tifosi all’uscita dello stadio e istituito una cellula di crisi presso la questura di Varsavia”. La viceministro Dassù sottolinea ancora come “l’ambasciata italiana abbia prestato assistenza ai connazionali via via rilasciati e ai concittadini arrivati in Polonia per stare vicino ai loro fermati”.
La viceministro risponde poi alle critiche ricevute dal Governo nei giorni scorsi sulla vicenda, leggendo stralci di una “lettera inviata all’ambasciata da una delle persone coinvolte in cui esprime gratitudine per l’assistenza”. Infine la viceministro Dassù ricorda come “il ministro Bonino abbia seguito in prima persona la vicenda, che ha avuto ieri un colloquio con il suo omologo in cui ha chiesto che vegano rimessi in libertà dietro cauzione in attesa del processo tutti gli italiani detenuti a Varsavia”.
“Chi ha sbagliato deve pagare e questo è evidente perché crea un danno d’immagine alla propria squadra ed al proprio Paese. Detto questo per far pagare delle persone, ammesso e non concesso che sia così, è inacettabile che vengano trattate in quel modo”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito ai tifosi della Lazio ancora trattenuti in carcere a Varsavia dopo il fermo dovuto agli incidenti occorsi in occasione del match di Europa League contro i padroni di casa del Legia. “Io sono sempre molto schietto e diretto – aggiunge – Vediamo e capiamo bene che responsabilità ci sono perché mi sembra che ci sono versioni molto discordanti”.
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