Torino, 25 ott. (LaPresse) – Nel momento forse di massima difficoltà sotto la gestione di Antonio Conte, reduce da due sconfitte consecutive (mai successo con il tecnico leccese), la Juventus può sorridere grazie alla riduzione del passivo di bilancio e a un fatturato in crescita che la colloca, come ha ricordato il presidente Andrea Agnelli, “nella top ten mondiale”. Una risalita lenta dalle macerie di Calciopoli che prosegue con l’obiettivo di tornare “tra le prime tre società al mondo”, sempre per usare le parole del presidente bianconero. Un bilancio, ha ricordato Agnelli, che unito ai risultati sportivi con la vittoria di scudetto e Supercoppa, “ricongiunge la Juve alla sua storia”. L’assemblea dei soci ha approvato oggi il bilancio dell’esercizio 2012/2013 con un passivo di 15,9 milioni di euro, inferiore di 32,7 rispetto alla perdita di esercizio di 48,6 dell’esercizio precedente. Significativo l’aumento dei ricavi per 70 milioni (283,8 milioni, pari al +32,8% rispetto all’esercizio precedente), di cui 65,3 milioni per proventi radiotelevisivi relativi alla Uefa Champions League. In crescita i ricavi da gare (+6,2 milioni rispetto all’anno scorso) e i proventi derivanti da tutte le attività e iniziative legate allo Juventus Stadium. Juventus che resterà comunque saldamente legata alla famiglia Agnelli, senza tentazioni filostraniere, magari sull’esempio dell’Inter. “Exor non è alla ricerca di partner esteri”, ha chiarito il presidente bianconero.
Ma come sempre, l’assemblea degli azionisti è servita ad Agnelli per fare il punto non solo sulla Juventus, ma su tutto il calcio italiano. E, come prevedibile, sono volate frecciate contro la Lega, la Federazione e contro un sistema che secondo il numero uno di corso Galileo Ferraris rischia di “considerare il declino come ineluttabile”. Per il presidente della Juventus, il calcio italiano è rimasto “immobile” di fronte ad una perdita di competitività a livello internazionale che “solo un irresponsabile può negare”. Per questo, anche per ottenere ascolto dal mondo della politica, il calcio italiano e la Serie A “devono tornare a essere una controparte credibile e affidabile”. Nel ribadire che la Juventus “non ha nessuna intenzione di rimettere in discussione la contrattazione collettiva dei diritti televisivi”, Agnelli ha chiesto “un sistema più efficiente, più attento al prodotto calcio” per trovare “un miglior riscontro sia sul mercato italiano, ma ancor più su quello straniero”, dove Premier League, Liga e Bundesliga la fanno da padroni.
Per Agnelli, “l’obiettivo deve essere duplice: da un lato proseguire con maggiore fermezza un percorso di crescita del valore complessivo dei diritti tv (che oggi ammontano a circa il 60% del fatturato della Serie A), dall’altro ridurne il peso relativo rispetto agli altri ricavi commerciali. Si può e si deve fare” perchè come dimostra l’accordo con Adidas “esiste un margine di crescita ancora rilevante”. Il massimo dirigente bianconero invita la Lega Serie A, spaccata al suo interno, ad avere “maggiore serenità e il coraggio di prendere in mano i propri destini, trovare una nuova capacità di dialogo con le istituzioni sportive, di creare in sè ed intorno a sè un consenso, senza il quale continueremo ad avere stadi decrepiti e mezzi vuoti”. Agnelli ha precisato che “non c’è una guerra contro la Lega, ma tendo una mano verso il dialogo”, anche se ha invocato un cambiamento perchè “serve un nuovo presidente e un vero ad” per gestirla. Per Agnelli “la Lega deve ambire a che anche squadre come il Sassuolo possano fare offerte per giocatori di qualità come avviene in Inghilterra, ad esempio”, ha aggiunto.
Passando alle vicende sportive, Agnelli ha detto di essere d’accordo con Conte quando dice “che sarà molto difficile vincere il terzo scudetto consecutivo, nella sua storia la Juve non ci è mai riuscita”. I risultati di questo inizio di stagione, però, non sono da considerare negativi e che anche “una eventuale eliminazione in Champions League non influirà sul piano di investimenti (sul mercato, ndr) che è quinquennale”. Tornando alla gara di Madrid, però, Agnelli ha sottolineato che “in Europa certe ingenuità si pagano”. Sul fronte mercato, Marotta ha definito “infondate” le voci su un addio di Conte l’anno prossimo e un arrivo di Prandelli in panchina. L’ad ha poi difeso Buffon, “a un campione come lui qualche errore è permesso”. Il dirigente bianconero si è detto invece fiducioso per quanto riguarda i rinnovi dei contratti di Arturo Vidal e Paul Pogba. “Con Vidal siamo ai dettagli, l’annuncio già nelle prossime settimane”, ha dichiarato Marotta. Per quanto riguarda il gioiellino francese, infine, “c’è un ottimo rapporto con lui e il suo entourage e nei prossimi mesi lavoreremo al rinnovo”.
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