Napoli, 24 ott. (LaPresse) – “Ho grande rispetto per coloro che hanno contribuito alla costruzione del mondo del calcio. Ma devono capire che il mondo è cambiato”. In un’intervista al quotidiano francese ‘L’Equipe’, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis espone la sua personale ‘rivoluzione’ da applicare al mondo del pallone. “Venti squadre nel nostro campionato sono troppe”, spiega il patron dei partenopei. “I nostri giocatori sono costretti a fare troppe partite. Se si aggiungono la C1 o la C3, non serve a nulla se non a spendere soldi ed energie. Vorrei – chiarisce De Laurentiis – un campionato a 16 squadre e fare una grande Coppa d’Europa, che includa i cinque più grandi club dei cinque maggiori campionati europei. Una settimana sarà dedicata al campionato nazionale, l’altra a quello d’Europa, con squadre come Manchester United, Real Madrid, Psg…”.
Per il presidente del Napoli, “sarebbe la fine del mondo. Questa competizione potrebbe fruttare 5 miliardi di euro, una rivoluzione. Tutti i club potrebbero concludere con un saldo positivo”. “Sembra che tutti siano contenti di guadagnare 40 milioni a stagione per la Champions League. Io ne voglio guadagnare 150, 200”, mette in chiaro il numero uno del Napoli. Altro argomento toccato da De Laurentiis, i giocatori prestati alle nazionali. “Prendiamo l’esempio di Cavani, per il quale il Psg ha pagato un prezzo molto alto. Se la Fifa lo vuole, dovrebbe pagare un indennizzo di un milione di euro per ogni partita giocata con l’Uruguay”.
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