Genova, 15 mar. (LaPresse) – “L’Inter ha grandissimi giocatori e nelle partite che contano i giocatori importanti tirano fuori l’orgoglio. La partita di ieri non mi ha stupito, mi aspettavo una reazione simile. Sono rimasto un po’ amareggiato, da italiano, che non siano riusciti a passare il turno”. Così Delio Rossi avverte la sua Sampdoria sulla voglia di riscatto dimostrata ieri dall’Inter contro il Tottenham.

Il tecnico doriano ha parlato nella consueta conferenza stampa del venerdì, spiegando che di certo non si attende un’Inter delusa dall’eliminazione dall’Europa League. “In casi come questo bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno. Se fossi l’allenatore dell’Inter farei notare gli aspetti positivi. E’ stata una partita di grande impegno – ricorda – fisico e mentale, ma loro sono abituati a giocare ogni tre giorni. Se fossimo stati noi a scendere in campo giovedì ci sarebbero stati dei problemi, ma è chiaro che per i nerazzurri sia diverso”. Una Sampdoria che in queste partite si gioca il futuro. “Tengo tutti sulla corda perché c’è bisogno di tutti – dichiara Rossi -. chi per 10 minuti, chi per 15 minuti, chi per ogni partita. Vedremo chi è da Sampdoria, c’è da controllare questo oltre all’obiettivo salvezza”.

Anche il destino di Maxi Lopez si deciderà in queste ultime gare. “Maxi ha un background di livello – replica il tecnico blucerchiato – e le parole spese prima non sono rivolte direttamente a lui. Dopo l’infortunio deve recuperare le sensazioni del campo, più che altro”. Quella di ‘Is Arenas’ è stata una battuta d’arresto inattesa soprattutto per le dimensioni. “Sino a Cagliari, a prescindere dal risultato, la prestazione c’era stata. Domenica invece siamo stati sottotono sotto tutti i punti di vista. Se non conoscessi i miei giocatori – dichiara Rossi – e fossi arrivato due giorni fa sarei molto preoccupato, ma visto che gli conosco ho grande fiducia. Noi non siamo dei fenomeni, ma non siamo quelli di Cagliari”.

Sampdoria che anche quest’anno ha confermato il buon andamento contro le cosiddette grandi. “Non so, non ho seguito la gestione precedente nel dettaglio. Sotto la mia, però, abbiamo fatto bene anche con le piccole, fatta eccezione per Siena e Cagliari. La squadra – ricorda Rossi – ha ottenuto quello che si è guadagnata, né più né meno. Noi dobbiamo pensare che possiamo dare il massimo e ottenere il minimo, ma che non può succedere il contrario”.

In merito allo spostamento della gara in serata, i tifosi chiedono rispetto. “Anche mia moglie aveva preso il biglietto – replica Rossi – ed è stata costretta a cambiare i suoi orari. Io sono figlio di questi tempi, ma il calcio per me è la domenica alle 14.30: niente sabato, né orario di pranzo, come mi è già capitato di dire. Ci sono tante persone che organizzano viaggi e prenotano alberghi, ci vuole maggiore rispetto per questi tifosi, anche e soprattutto se i calendari sono stilati con anticipo, come succede adesso”.

Quando si parla di Sampdoria-Inter, inevitabile non parlare del ritorno di Cassano a Marassi da avversario. Sarà la prima volta. “Devo ribaltare il discorso – spiega Rossi – Cassano tornerà, ma da avversario. Servirà sicuramente rispetto, per uno che ha vestito questa maglia dando tanto. E poi a me i fischi non piacciono. Detto questo, i nostri tifosi sapranno come comportarsi e dopo avergli tributato i giusti onori, sosterranno la Samp”.

Al tecnico viene chiesto se vorrebbe allenare Fantantonio. “Se lui avesse voglia di farsi allenare, sì, lo vorrei. I calciatori – scherza Rossi – sono come il vino, bianco o rosso, bravi e non bravi. E Cassano appartiene senza dubbio al gruppo dei bravi. Mi piace allenare giocatori di qualità, anche perché il sangue dalle rape non esce, per quanto uno ci si possa impegnare”. Proprio Cassano farà quasi sicuramente coppia con Palacio domenica, una coppia temibilissima. “Non abbiamo studiato nulla di particolare, abbiamo semplicemente preparato le nostre cose. Se le faremo bene potremo metterli in difficoltà, se faremo come a Cagliari sarà dura”, conclude Rossi.

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