Cagliari, 6 mar. (LaPresse) – La partita Cagliari-Sampdoria, valida per la 28/a giornata del campionato di Serie A, si disputerà allo stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena a porte chiuse. Il vicesindaco del comune alle porte del capoluogo sardo ha firmato l’autorizzazione alla disputa della partita, dopo l’ok della Prefettura di Cagliari. La partita si disputerà quindi domenica alle 15.00 senza pubblico. Per la squadra del presidente Cellino è la seconda partita casalinga di fila a porte chiuse dopo quella contro il Torino.
Un migliaio di tifosi del Cagliari insieme alla squadra hanno sfilato questa mattina per le via del capoluogo sardo per chiedere la riapertura dello stadio Is Arenas. La manifestazione è anche di sostegno nei confronti del presidente Massimo Cellino, agli arresti domiciliari dopo che il 14 febbraio era stato arrestato e portato nel carcere di Buoncammino insieme al sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini ed all’assessore ai lavoro pubblici Stefano Lilliu per “tentato peculato” nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione della struttura.
Alla manifestazione c’era tutto il Cagliari Calcio: i giocatori della prima squadra con in testa il capitano Daniele Conti, lo staff tecnico, i ragazzi e i tecnici delle giovanili, quindi i dirigenti e i dipendenti al completo. C’erano soprattutto i tifosi: circa un migliaio. Gente comune, di ogni età, uniti da una comune fede calcistica. Tutti con i loro striscioni, le bandiere e una passione immensa per i colori rossoblù; tutti insieme per la manifestazione ‘Is Arenas is now’, a chiedere di esercitare un loro diritto: quello di entrare allo stadio e assistere alle partite della squadra del cuore, stare vicini ai ragazzi in campo, incitarli, spronarli, fare sentire il loro calore. C’erano anche amici giunti dalla penisola, come il popolare giornalista Ivan Zazzaroni, volto de ‘La domenica Sportiva’ che ha sposato la ‘causa’ del Cagliari: “Non è un problema solo sardo, è un problema nazionale”, ha ribadito il giornalista.
Il corteo, partito intorno alle 11.30 da piazza Unione Sarda, ha percorso via Flumendosa, viale Trieste per fermarsi in piazza Yenne, sotto la statua di Carlo Felice, sede storica dei festeggiamenti per le vittorie del Cagliari. Una manifestazione, sottolinea la società sul suo sito internet, assolutamente pacifica. Non si è verificato il minimo disordine nè il minimo problema. Del resto lo si sapeva con largo anticipo: la correttezza dei tifosi rossoblù è fuori discussione. Così come non è in discussione il loro amore nei confronti della squadra. Sentimenti che vorrebbero poter esprimere allo stadio, durante le partite.
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