Roma, 9 gen. (LaPresse) – Solo il Dirigente del servizio di ordine pubblico presente sul campo può decidere di far sospendere una partita in caso di cori razzisti, intolleranti o antisemiti. E’ questa la linea individuata nell’incontro di ieri tra il capo della Polizia Antonio Manganelli ed i vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio, in un clima di grande collaborazione e fermezza nei confronti dei deprecabili fenomeni di razzismo sui campi di calcio. Lo riferisce in una nota l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.

L’Osservatorio del Viminale, al quale nella seduta odierna ha partecipato anche il direttore generale della FIGC Antonello Valentini, ha approvato all’unanimità una specifica determinazione, in quattro punti. Per quanto riguarda l’eventuale sospensione della gara. “In presenza di segnali di razzismo, intolleranza o antisemitismo – si legge nella nota – l’arbitro provvederà, anche su segnalazione dei calciatori, ad investire, tramite il ‘quarto uomo’, il Dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara. Analoga informazione potrà essere data dal rappresentante della Procura Federale, se presente. Lo stesso Dirigente del servizio, in presenza di espressioni di razzismo o intolleranza di particolare gravità, valuterà in ogni caso il non avvio o sospensione dell’incontro – anche a carattere temporaneo – per consentire la diffusione di messaggi di ammonimento per le tifoserie, attraverso i sistemi di amplificazione sonora presente negli stadi”.

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