Milano, 5 gen. (LaPresse) – Robinho anche se aveva il desiderio di tornare in Brasile espresso già in estate rimane e lo fa con la testa giusta. Ora deve trovare la condizione accettabile perché sono 20 giorni che non si allena”. Lo ha detto l’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, in conferenza stampa parlando della situazione del brasiliano. “Si stava allenando in modo differenziato perché aveva un risentimento al tendine di achille – ha aggiunto – ora valuteremo. La trattativa è saltata ed a quanto mi risulta è un giocatore del Milan fino al termine dell’anno”.
L’allenatore toscano ha voluto anche fare un grosso augurio al partente Pato: “E’ un dispiacere perché abbiamo perso un giocatore importante che ha fatto tanti gol poi nell’ultimo anno e mezzo è stato falcidiato dagli infortuni – ha detto – Gli auguro tutto il meglio del mondo. Ha le qualità per riprendersi, spero che esca dagli infortuni che lo hanno tartassato”.
Successivamente il discorso si è spostato su Drogba e Balotelli: “Drogba non rientra nei parametri legati alla politica dei giovani dettata dal presidente mentre Balotelli è un giocatore del City che deve concentrarsi sul ritrovare se stesso perché rischia di rovinare una carriera”.
Contro il Siena invece sarà emergenza difensiva: “Il Siena è una buona squadra che sa fare molto bene la fase difensiva poi le gare dopo la sosta sono molte pericolose – ha specificato – per quanto ci riguarda Zapata ha un virus, Bonera un risentimento muscolare subito in un contrasto e Yepes uno stiramento del legamento collaterale. Insieme ad Acerbi centrale sarà De Sciglio. In attacco invece spazio ad El Shaarawy e Pazzini”.
Infine una battuta su Boateng e le dichiarazioni del ghanese che ha detto alla ‘Bild’ di pensare ad un addio all’Italia dopo i cori razzisti: “Credo che quello di Boateng sia stato uno sfogo in un momento di amarezza. E’ un giocatore importante del Milan che spero nel girone di ritorno faccia meglio che all’andata – ha concluso – Abbandonare anche in campionato? Credo si possa fare poi ci sono gli organi di competenza che devono prendere le decisioni. Siamo nel 2013 e bisogna prendere decisioni, importanti ed anche non popolari ma vanno prese per il bene del calcio e del Paese per dare un esempio ai ragazzini. Bisogna essere più educati e rispettosi e riportare il calcio ad essere un evento sportivo piacevole”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata