ROMA – La catena di caffetterie statunitense Starbucks, accusata come altre grandi multinazionali di utilizzare scorciatoie fiscali per pagare una quota minima di tasse in Gran Bretagna, fa un passo indietro e ha contattato le autorità britanniche per incrementare i propri contributi, probabilmente nel timore di perdere clienti. Una decisione che, secondo i bookmaker, potrebbe costare caro all’azienda: per la sigla Paddy Power, Starbucks sborserà una cifra inferiore a 12 milioni di sterline (un’ipotesi a 1,40), mentre una cifra compresa tra i 12 e i 25 milioni si gioca a 3,00. Difficile, ma non impossibile, che il colosso delle caffetterie riesca a eludere nuovamente il fisco britannico: la possibilità che nel 2013 non versi una sterlina di tasse vale 9 volte la scommessa. MSC/Agipro
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