Pescara, 12 ott. (LaPresse) – A molti piace parlare di calcio o di politica al bancone del bar, di fronte a caffè e brioche o durante l’aperitivo; tra questi probabilmente ci sono anche i consiglieri comunali della città di Pescara Enzo Del Vecchio e Fausto Di Nisio, i quali hanno innescato una polemica nel capoluogo abruzzese perchè domenica durante Pescara-Lazio non gli è stato permesso di allontanarsi dal loro settore per andare al bar dello stadio, situato in un altro punto. Il caffè negato non è proprio stato digerito dai due, che, offesi dall’ennesimo affronto del Pescara Calcio, dopo che quest’estate la società aveva fatto notare che l’ingresso gratuito dei consiglieri allo stadio non aveva ragione di essere, hanno deciso di sfogarsi e scrivere una lettera aperta al presidente Daniele Sebastiani, in cui il Pescara Calcio era accusato di essere una società arrogante.
Sebastiani ha pubblicato oggi sul sito del Pescara una lettera di risposta: “La Delfino Pescara 1936 Srl, definita dai due consiglieri ‘una società arrogante’, intende, mio tramite, rispedire al mittente tale affermazione, in quanto sin dal momento della propria costituzione si è impegnata per avere un rapporto di proficua collaborazione con tutti gli enti e le istituzioni. Appare, in proposito, opportuno sottolineare che la stessa si è sempre attenuta ai regolamenti adempiendo a tutti gli obblighi, anche nei momenti meno felici che ha attraversato”. Il presidente poi spiega i progetti di costruzione di un bar anche nella tribuna centrale, e lancia poi una frecciatina ai due consiglieri: “Devo, purtroppo, notare, non senza disappunto, che i due consiglieri evidentemente ignorano che a seguito di nuove normative nazionali i biglietti sono diventati nominativi”.
Dopo una serie di accuse e di rimostranze nei confronti degli uffici del comune, il presidente si toglie gli ultimi sassolini dalla scarpa: “Ritengo, infatti e con grande dispiacere, prima di tutto da cittadino pescarese che la nostra città abbia già fatto una magra figura nel recentissimo passato e che ulteriori polemiche non facciano, sicuramente, bene all’immagine della città stessa che noi tutti rappresentiamo a vario titolo e ribadisco che non è assolutamente nelle nostre intenzioni creare o alimentare problemi e discussioni, ma che, d’altro canto, non abbiamo alcuna intenzione di subire passivamente attacchi per comportamenti e condotte non imputabili”. Come si dice: politica e calcio da bar: in questo caso le due cose sono insieme.
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