Londra (Regno Unito), 12 ago. (LaPresse) – Poteva essere un’ultima giornata trionfale alle Olimpiadi di Londra per l’Italia, è stata invece una giornata che ha sì arricchito il medagliere, ma che ha lasciato anche tanto amaro in bocca. Due ori sfumati davvero per poco, un bronzo dovuto a una sfortuna quasi fantozziana e altri due terzi posti che per vari motivi potevano essere qualcosa di più. Per l’Italia le Olimpiadi di Londra si chiudono comunque con 28 medaglie, di cui 8 d’oro. In totale sono una in più di quelle conquistate a Pechino, tanto da far esclamare al presidente del Coni Gianni Petrucci: “Siamo nel G8 dello sport”. A Petrucci si è poi unito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con un messaggio di complimenti a tutti gli Azzurri.

Una giornata all’insegna delle occasioni perdute. Si è partiti con la finale per il bronzo del volley. I ragazzi di Berruto hanno riscattato alla grande la delusione per la sconfitta in semifinale contro il Brasile. L’Italia si è aggiudicata il match contro la Bulgaria per 3-1 (25-19, 23-25, 25-22, 25-21) e sul podio ha poi festeggiato la medaglia con un gesto di grande emozione. I giocatori azzurri hanno portato sul podio la maglia numero 16 di Vigor Bovolenta, lo sfortunato giocatore scomparso lo scorso 24 marzo in seguito ad un malore. Bovolenta ha vestito in carriera per 197 volte la maglia dell’Italia, della quale è stato uno dei grandi protagonisti. L’oro è andato poi alla Russia, che ha battuto il Brasile rimontando da due set di svantaggio al termine di una partita bellissima.

E’ stata poi la volta della maratona maschile vinta da Stephen Kiprotich. L’ugandese ha tagliato il traguardo coprendo la distanza in 2 ore 08.01, precedendo i keniani Abel Kirui, argento con 2:08:27, e Wilson Kipsang Kiprotich, medaglia di bronzo con il tempo di 2:09:37. L’azzurro Ruggero Pertile con un gran finale è riuscito a concludere al 10° posto con 2:12:45. Dalle strade di Londra allo sterrato di Hadleigh Farm, dove Marco Aurelio Fontana ha vinto la medaglia di bronzo nella prova di mountain bike. L’azzurro ha concluso al terzo posto, con il tempo di 1:29.32, ma il risultato avrebbe potuto essere migliore se non avesse perso il sellino nel finale, quando era in testa. Fontana, eroico, ha stretto i denti ed è riuscito a difendere il terzo posto. L’azzurro ha concluso dietro al ceco Jaroslav Kulhavy, medaglia d’oro con il tempo di 1:29:07, e allo svizzero Nino Schurter, argento con 1:29.08.

Altro giro e altra medaglia, sempre di bronzo. L’Italia della ritmica non riesce a ripetere l’argento di Atene. Le Farfalle allenate da Emanuela Maccarani devono accontentarsi di un amaro terzo posto dietro Russia e Bielorussia. La gara era iniziata bene per le azzurre, capaci di ottenere 28.125 nel primo esercizio alle cinque palle sulla colonna sonora del film-documentario ‘Home’ (contro il 28.700 della Russia e 27.825 della Bielorussia). Nella seconda prova, i due cerchi e tre nastri sulla musica del Gugliemo Tell, un piccola imperfezione nell’esecuzione ha fermato le azzurre sul 27.325, a soli 50 millesimi dall’argento.

Ma l’attesa era tutta per le due grandi finali del pomeriggio, quella di Roberto Cammarelle nei supermassimi e quella del Settebello della pallanuoto. Il campione del 2008 a Pechino, è stato purtroppo sconfitto dall’inglese Anthony Joshua che si è aggiudicato la medaglia d’oro. Sconfitta controversa, con il match terminato sul 18-18 e con la decisione dei giudici che ha premiato il pugile inglese. L’Italia ha presentato ricorso, ma senza esito. Un Cammarelle amareggiato e che dopo la premiazione ha dichiarato: “Sapevo che le giurie erano abbastanza di parte, ma pensavo vi averle convinte nelle prime due riprese. Purtroppo hanno dato un verdetto di parità che brucia tanto”.

Infine la pallanuoto, con il Settebello di Sandro Campagna sconfitto per 8-6 dalla Croazia di Ratko Rudic. Croati campioni olimpici. Bronzo alla Serbia, che ha battuto nella finale di consolazione il Montenegro 12-11. Svanisce quindi all’ultimo ostacolo il sogno dorato di Felugo e compagni, ma bisogna comunque togliersi il cappello davanti ad una squadra che, nel giro di due anni, è riuscita a vincere il titolo iridato al Mondiale di Shanghai 2001 e ad aggiudicarsi l’argento olimpico, il secondo per l’Italia dopo quello di Montreal 1976. A fine partita lo stesso Campagna ha riconosciuto i meriti della Croazia del ‘maestro’ Rudic, sottolineando con orgoglio: “La Croazia ha distrutto tutti, ma noi oggi l’abbiamo messa in difficoltà”.

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