Roma, 4 mag. (LaPresse) – “Sono qui a ribadire l’espressione già comunicata a gennaio, tramite un comunicato, di voler lasciare il basket e che questa sarebbe stata la mia ultima stagione con la pallacanestro professionistica”. Lo ha detto il presidente della Virtus Roma Claudio Toti in una conferenza stampa al Visconti Palace Hotel di Roma. “Oggi vorrei ampliare soltanto il concetto rispetto a questa decisione facendo un panorama di storia vissuta e dando delle motivazioni. Sono convinto del fatto che Roma meriti una squadra di alto livello e che, come accaduto in un recente passato, debba combattere per posizioni di alta classifica alla pari con Milano, Cantù, Siena e Bologna. Non trovo giusto che invece occupi delle posizioni che a mio avviso come città non le spettano anche per quello che ha espresso nel mondo del basket nel passato, anche recente”, ha aggiunto Toti.

“Evidentemente è una situazione che oggi io non sono più in grado di garantire, l’ho fatto nel passato dove ci sono stati dei risultati importanti. Nella gestione di questi anni – ha dichiarato ancora il presidente della Virtus – abbiamo raggiunto quattro semifinali, una finale, abbiamo vinto una Supercoppa, giocato una Finale di Coppa Italia. Ma soprattutto abbiamo consolidato una posizione importante di Roma in Europa, riportando la città nel contesto internazionale dopo molti anni. Credo che siano questi i risultati a cui deve mirare la Virtus nel futuro e io non sono in grado di garantirli, questo è alla base della mia decisione”.

Toti ha poi spiegato ancora i motivi della sua decisione: “Non sono in grado di garantirlo perchè gli investimenti necessari sono molto alti. In questo momento economico particolare per l’Italia e per l’Europa il mondo dell’edilizia, di cui io sono un rappresentate su Roma, licenzia venticinquemila persone soltanto nel 2011 nel Lazio, e il mondo del commercio licenzia ventunomila persone sempre nel 2011 io credo che non sia giusto che il gruppo che rappresento investa risorse così importanti nel basket. Investendo di meno si potrebbe fare un’altra squadra ma su questo punto io non mi trovo perchè non condivido che Roma abbia una squadra di secondo piano e non mi sento di voler sposare un programma del genere”.

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