Madrid (Spagna), 3 mag. (LaPresse) – Jose Mourinho è da questa sera lo Special Three. Three come i successi nei tre principali campionati europei, ovvero Inghilterra, Italia e Spagna dove ha trionfato con Chelsea, Inter e Real Madrid. Già, il Real Madrid. La società madrilena ha conquistato oggi il campionato numero 32, uno fra i più attesi e significativi della sua storia recente. Il 3-0 in casa dell’ostico Athletic Bilbao rende ufficiale la sconfitta del Barcellona, avversario e nemico, spauracchio delle ultime tre stagioni quando ha trionfato senza che i madrileni riuscissero ad opporsi in maniera fattiva e credibile. Gli attuali 91 punti di vantaggio compensano il triennio vissuto in disparte, da perdenti, nell’ombra dei blaugrana ritenuti i “più tutto” (più forti, più sportivi) da stampa e tifosi: condizione inaccettabile per una fra le più titolare ed ambiziose società del mondo. Emblematiche in tal senso le risse e le provocazioni, sintomo del nervosismo – e, in maniera minore, dell’inferiorità percepita – che viene ora placato da un successo finalmente rilevante. La Coppa del Re vinta lo scorso anno non rappresenta infatti un “titulo” di cui vantarsi, specie quando il Barcellona trionfava quasi contemporaneamente nella Liga, in Champions League, in Supercoppa di Spagna e d’Europa.

L’intelligente campagna acquisti imposta da Mourinho ha tuttavia capovolto i rapporti di forza: fin dall’estate il Real Madrid si è ben presto rivelato una macchina difficile da arrestare. Il solito contributo in termini realizzati offerto da Cristiano Ronaldo è stato reso ancor più incisivo da Gonzalo Higuain e Karim Benzema: i tre hanno segnato in campionato ben 86 gol, quando il bottino complessivo ammonta a 115 reti, record assoluto per la Liga. Tanta efficacia non corrisponde ad una pari inadeguatezza difensiva, tant’è che le 30 reti subite disegnano un punteggio medio di 3 ad 1. Il Real Madrid coniuga dunque la solidità tipica delle squadre “mourinhane” con una produzione ben più incisiva. I blancos godono poi di quello schermo che lo Special One mette a disposizione dei propri giocatori: la tenuta mentale e l’isolamento dalle pressioni hanno consentito di gestire con relativa tranquillità il momento di appannamento, vissuto quando il Barcellona ha rimontato dal – 10 fino all’inaspettato – 4, bottino precedente la gara chiave dell’intera stagione. Le Meringhe hanno giocato al Camp Nou di Barcellona con tutta la pressione avversa, vincendo 2-1 e riguadagnando quell’abbrivio che avevano smarrito.

Eppure la stagione del Real Madrid non si può definire trionfale. I tifosi e lo stesso Mourinho devono ancora smaltire la delusione legata alla mancata finale di Champions, che i bianchi che credevano di aver già conquistato dopo l’immediato 2-0 nella sfida di ritorno contro il Bayern Monaco. La tragica sequenza di rigori ha però freddato gli entusiasmi, di Mourinho in primis: la vittoria dei tre principali campionati europei rappresenta una soddisfazione, questo sì, ma la conquista della decima Champions League avrebbe rappresentato la sua personalissima apoteosi.

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