Torino, 24 apr. (LaPresse) – “Abbiamo un bonus che abbiamo conquistato nei confronti della concorrente diretta ma le difficoltà rimangono. Sono cinque finali da giocare come partite della vita per cercare di coronare questo sogno”, così il tecnico della Juventus, Antonio Conte, ha caricato l’ambiente alla vigilia della trasferta di Cesena. “Oggi, giustamente, c’è una celebrazione della Juve ma questo non deve far cambiare di una virgola il nostra atteggiamento – ha aggiunto – dobbiamo sempre tenere ben impresso in mente quello che ci ha portato a fare fino ad ora una stagione straordinaria ovvero l’umiltà il sacrificio, il lavoro, la voglia di pensare con il noi e non con l’io e sono convinto che accadrà perché i calciatori hanno voglia di fare qualcosa di straordinario”.

Conte ha voluto mettere tutti in guardia sui prossimi impegni: “Abbiamo davanti degli ostacoli facili sulla carta, ma di facile nel calcio non c’è niente – ha spiegato – Fin’ora questi ragazzi hanno superato prove straordinarie, giocando sempre con l’obbligo di vincere e lo hanno fatto, dimostrando maturità e personalità ma solo chi vince scrive la storia e questo deve essere uno stimolo feroce per noi. Celebreremo solo quando avremo qualcosa in mano”.

L’allenatore salentino ha rivelato anche che l’asticella del traguardo da raggiungere è stata alzata in corso d’opera insieme alla crescita della squadra. Riguardo alla cosiddetta ‘paura di vincere’ invece Conte si è detto tranquillo: “Se dovessi aver paura di qualcosa, io per primo manderei messaggi negativi – ha detto – dobbiamo saper gestire queste situazioni, perché una grande squadra è brava a farlo”.

Infine una battuta sull’imbattibilità e sul suo operato: “I numeri sono importanti, li leggo anch’io – ha concluso – Essere accostati ad allenatori come Bernardini, Capello, Lippi, riempie di orgoglio. Ma i numeri non li fa l’allenatore, li fa la squadra e tutti dobbiamo andarne fieri. Se questi numeri verranno accompagnati da una vittoria rimarranno nella storia, altrimenti sì, faranno piacere, rimarrà l’insuccesso. Alla fine conta solo una cosa: vincere”.

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