Milano, 17 apr. (LaPresse) – “Per me la Nazionale è la squadra più importante. Viene prima del club per cui gioco. Quindi io spero proprio d’esserci in Polonia”. Mario Balotelli ribadisce, in un’intervista a ‘La Gazzetta dello sport’, il suo attaccamento alla maglia azzurra, con la quale si augura di prendere parte ai prossimi Europei, e replica alle voci che lo indicano prossimo a lasciare il Manchester City esasperato dalle sue ‘bravate’. Proprio a proposito della sua condotta, l’attaccante chiede “di essere giudicato per quel che faccio in campo. E che non ci sia sempre tutta quest’esasperazione nei miei conronti”. “Io sono fatto alla mia maniera. Sono un ragazzo timido e soprattutto semplice. Mi piace divertirmi con i miei amici e cerco sempre di non dare fastidio a nessuno”, si difende SuperMario.

Balotelli conferma poi di essersi chiarito con il ct azzurro Prandelli dopo l’ultimo rosso incassato nella partita con l’Arsenal e soprattutto per l’entrataccia su Song non sanzionata dall’arbitro: “Ci siamo sentiti”, garantisce il giocatore al quotidiano sportivo. “Lui mi ha ripetuto di fare attenzione al codice etico e io l’ho rassicurato non solo su questo”, continua Balotelli che sostiene di aver capito “quanto sia importante preoccuparsi dei compagni: non posso lasciarli in dieci”. Anche con Roberto Mancini tutto sembra essersi risolto: “Dopo la mia ultima espulsione lui temeva una maxi squalifica: perciò ha parlato in termini così duri. Abbiamo chiarito, so che lui crede in me. Com’è sempre stato, del resto”, così SuperMario. Riguardo il futuro e la possibilità che a fine stagione possa tornare a Milano, con la maglia di Inter o magari del Milan, Balotelli è chiaro: “Io sto al City e non ho intenzione di cambiare maglia”. Il giocatore ringrazia i complimenti che Moratti gli indirizza periodicamente ma chiude la porta per adesso ai nerazzurri: “Lo ringrazio per la stima, ma io ora sono al Manchester City e non vedo altre possibilità”.

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