Lucca, 16 apr. (LaPresse) – E’ morto all’ospedale di Lucca Carlo Petrini, ex giocatore di Milan, Torino e Roma. Aveva 64 anni. Petrini era stato ricoverato la prima volta a dicembre 2011. Malato da tempo era stato ricoverato nel reparto di oncologia dell’ospedale, da cui era poi stato dimesso con una richiesta di assistenza domiciliare. L’ex calciatore è tornato in ospedale il 14 aprile, ma era già in coma. Questa notte il decesso.

Petrini fu grande protagonista sui campi di gioco negli anni Settanta. Poi, una volta appese le scarpette al chiodo, si dedicò alla scrittura, attraverso cui denunciò il problema del doping legato al mondo del calcio. Cresciuto nelle file del Genoa, Petrini militò in diverse squadre. Nel 1968 arrivò al Milan di Nereo Rocco, con cui vinse la Coppa dei Campioni. L’anno dopo approda al Torino e festeggia con i granata la conquista della Coppa Italia. Successivamente l’attaccante vestì le maglie di Atalanta, Ternana, Varese. Nel 1975 arrivò alla Roma di Nils Liedholm e con i giallorossi rimase fino al 1979 prima di passare alla Fiorentina. Nel 1980 il suo nome emerse nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. Per Petrini arrivò una squalifica di tre anni e sei mesi. Solo l’amnistia generale concessa dopo la vittoria ai Mondiali del 1982 consentì all’attaccante di poter tornare ai campi di gioco. Concluse la carriera nel Campionato Interregionale, con i colori del Rapallo Ruentes, stagione 1984-85.

Negli anni Duemila si riaccendono i riflettori su Petrini, ma stavolta per la sua attività di scrittore. Nella sua autobiografia ‘Nel fango del dio pallone’, l’ormai ex giocatore affronta le sue esperienze nel mondo del calcio puntando il dito sul doping dilagante tra gli anni Sessanta e Settanta. Tema verso il quale mostrò grande sensibilità dopo l’addio al calcio giocato e soprattutto negli ultimi anni, dedicati a trattare il tema della prevenzione, soprattutto tra i giovanissimi. Petrini tornò alla ribalta con il libro ‘Il calciatore suicidato’, dove affrontò la misteriosa morte del calciatore del Cosenza Donato Bergamini.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata