Coverciano (Firenze), 3 set. (LaPresse) – “Può darsi che parlandone troppo ci si monti la testa, loro lavorano in un certo modo da anni, noi siamo all’inizio di un percorso”. Cesare Prandelli risponde così in conferenza stampa a chi gli chiedeva se il paragone tra progetto azzurro e Barcellona non possa sembrare esagerato. Ammettendo di pensare a possibile variazioni di modulo, il mister parla della prossima sfida con la Slovenia, squadra che “si gioca le ultime chances di qualificazione. In teoria – spiega Prandelli – dovremo avere più spazio e profondità per giocare, non credo che cambierò molto”. La partita si giocherà a Firenze, ‘casa’ del ct negli anni trascorsi sulla panchina della Fiorentina: “Mi aspetto tanti tifosi, l’anno scorso all’esordio ho trovato un clima fantastico. Mi auguro che sia lo stesso anche nella partita di martedì”.

Sull’incontro di ieri contro le Far Oer, il ct spiega: “Ho dormito poco, l’ho rivista la partita. All’inizio sembrava facile e scontata, finché abbiamo tenuto la concentrazione. Poi c’è stato disordine. Prendiamo gli aspetti buoni analizzando le cose che non hanno funzionato”.

“È mancata la concretezza e la cattiveria di fare gol – ha spiegato il ct azzurro – forse la colpa è anche mia perché in questi mesi ho trasmesso il concetto di giocare e giocare”. E per questo, spiega Prandelli, si sono visti “certi giocatori che invece di concludere cercavano il passaggio filtrante. Lavorerò per far capire che dobbiamo attaccare più l’area di rigore”.

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