Mendoza (Argentina), 21 lug. (LaPresse) – Sarà il Paraguay a sfidare domenica al Monumental di Buenos Aires l’Uruguay nella finale della Coppa America. Un traguardo che mancava dal 1979 e raggiunto senza vincere mai una partita: dopo tre pareggi nel girone, la formazione di Gerardo Martino così come contro il Brasile ha inchiodato il Venezuela sullo 0-0 ai tempi supplementari, per poi rivelarsi infallibile dal dischetto. Sfuma per il Venezuela, che aveva battuto a sopresa il Cile nei quarti, il sogno di raggiungere la finale della competizione per la prima volta nella sua storia.
Ancora una volta il Paraguay ha mostrato grande solidità in difesa, nella quale si è rivelato decisivo, come contro il Brasile, il portiere Justo Villar, bravo a neutralizzare il rigore di Franklin Lucena. La ‘Vinotinto’ non può rimproverarsi nulla: ha giocato a viso aperto, sfiorando il vantaggio in più di un’occasione, e può recriminare per i pali colpiti da Fedor e Arango.
Il successo dell’Albirroja viene però macchiato dalla maxi rissa scoppiata dopo il rigore decisivo di Veron. Tra giocatori e dirigenti di entrambe le squadre volano calci e spintoni: solo l’intervento della polizia riesce a sedare gli animi. Dal punto di vista disciplinare, è una coda che rischia di pesare fortemente sul Paraguay, che domenica non potrà portare in panchina Martino, espulso nei supplementari per proteste, e il centrocampista Jonathan Santana, sanzionato con doppio giallo.
In attesa di conoscere le decisioni del giudice, per ora i biancorossi possono cullare il sogno di un singolare primato. Se domenica riusciranno a portare l’Uruguay oltre i tempi regolamentari, alzeranno il trofeo senza aver vinto nemmeno un incontro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata