Agostino Ghiglia, componente del Garante della privacy, ha inviato una diffida formale a Report. Avrebbe mandato alla trasmissione una lettera – che LaPresse ha potuto visionare – nella quale lamenta, alla luce delle anticipazioni della puntata pubblicate sui social dal programma tv, una presunta acquisizione illecita di alcuni dati personali. Il format di inchiesta verrebbe quindi diffidato dal continuare a pubblicare i contenuti in questione. Verrebbe, infine, chiesta la cancellazione di quanto pubblicato al riguardo sui canali social di Report. La puntata, tuttavia, è andata regolarmente in onda.
Ranucci: “Ghiglia prova a imbavagliare Report, è gravissimo”
“Quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È gravissimo, si tratta di interruzione di servizio pubblico“, ha detto il conduttore di Report Sigfrido Ranucci. “Non c’è stato nessun materiale trafugato”. “Cercano di bloccare Report. Ma siamo la Rai e andiamo in onda”, ha scritto successivamente sul suo profilo Facebook a pochi minuti dalla trasmissione.
Bonelli: “Diffida a Report è censura, Ghiglia si dimetta”
“La diffida di Agostino Ghiglia, membro del Garante della Privacy, contro Report è un fatto gravissimo, un atto che rappresenta l’ennesimo tentativo di mettere a tacere la libera informazione. Siamo alla censura. La diffida è la dimostrazione che non si vuole far conoscere la verità agli italiani a partire dal ruolo di FdI e dei partiti di governo nella vicenda che ha portato l’authority a sanzionare Report”, ha detto Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde.
“La diffida odierna rappresenta un precedente pericoloso“, “se le inchieste giornalistiche che sollevano questioni scomode possono essere bloccate preventivamente, viene meno una parte essenziale del nostro sistema di controllo e garanzia”. “Il Garante della Privacy non può trasformarsi in uno strumento di intimidazione contro chi fa giornalismo, Ghiglia e tutti i vertici dell’authority devono dimettersi immediatamente”.
Ruotolo: “Report vada in onda, Autorità garante deve essere terza”
“Ci provano in tutti i modi a bloccare Report. Mi auguro che vada in onda su Rai3, stasera, come previsto e che il tentativo di bloccare la messa in onda sia vano. Come possiamo fidarci di un’Autorità di garanzia dopo le anticipazioni della puntata di Report? No, non possiamo fidarci“. Così in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd ed europarlamentare. “Ogni sentenza, ogni provvedimento dell’Autorità per la Privacy sarà da oggi segnato da un’ombra: non sapremo più se le decisioni sono state prese nel pieno della trasparenza e dell’indipendenza, o dopo essersi consultati con il partito di riferimento, in questo caso Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, aggiunge Ruotolo.
“Lo scandalo che coinvolge Agostino Ghiglia, ex esponente di Alleanza Nazionale nominato proprio dal governo Meloni, è uno spartiacque. La sanzione inflitta a Report, il programma che ha documentato abusi di potere e opacità del potere politico, è diventata oggi il simbolo di un conflitto d’interessi intollerabile”.
“E oggi lo stesso Ghiglia tenta addirittura di diffidare Report dalla messa in onda della puntata, nel tentativo di fermare l’informazione e di mettere un bavaglio al servizio pubblico. Come ha denunciato Sigfrido Ranucci, quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È gravissimo, si tratta di interruzione di servizio pubblico”. “Un’Autorità di garanzia deve essere terza, indipendente, credibile. Qui non c’è più nulla di tutto questo. Chi è coinvolto deve trarre le conseguenze: le dimissioni sono l’unica via per restituire un minimo di fiducia nelle istituzioni e nella democrazia”.

