Dalla nostra corrispondente Valeria Rubino

New York (New York, Usa), 31 gen. (LaPresse) – “E’ sempre stato il mio sogno realizzare un album di violino barocco ispirato ai grandi musicisti italiani. Ed eccomi qui a presentare la mia raccolta ‘Italia’ a New York, la mia città preferita, che adoro e che mi manca quando sono altrove”. Lo ha detto a LaPresse la giovane violinista irlandese di origine italiana Nicola Benedetti subito dopo il concerto di lunedi sera con il gruppo Rebel, organizzato presso Le Poisson Rouge di Manhattan. Una performance accattivante e passionale, quasi interamente dedicata a Vivaldi, in cui Benedetti ha mostrato una straordinaria abilità di comunicare con il pubblico e trasmettere energia. ‘Italia’ include capolavori di Vivaldi, Tartini e Veracini. Le origini italiane della bella violinista hanno influenzato la sua anima di artista: “Mio padre è toscano e mia madre è metà scozzese e metà italiana di Udine, per cui il mio sangue è più italiano che altro, nonostante il mio accento irlandese” ha spiegato Benedetti. “Le mie origini hanno formato il mio carattere e la mia personalità; il modo in cui un musicista suona dipende interamente dal suo carattere, è uno specchio di se stessi”. Da qui, la grande importanza accordata dall’artista ai suoi dna italiano. A soli 24 anni, Benedetti è una delle violiniste più all’avanguardia ed apprezzate del Regno Unito e la sua carriera l’ha portata rapidamente ai vertici mondiali: nella stagione 2011/12, la violinista ha fatto il suo debutto con la London Symphony Orchestra, ma anche con la Netherlands Radio Philharmonic, la San Francisco Symphony, la Zurich Chamber, la Cincinnati Symphony, la Detroit Symphony e le orchestre Hallé. L’artista ha anche partecipato all’acclamatissima performance della New York Philharmonic a Central Park. “Il segreto è lavorare duro, davvero. La mia vita ruota tutta attorno al violino. Ho iniziato a 5 anni e non ho mai preso un’opportunità alla leggera”.

Oltre che per il suo talento, Benedetti è nota anche per la sua bellezza, che però definisce un’arma a doppio taglio: “Può aiutarti ad avere la foto sulla copertina di un giornale, ma ciò non ti fa arrivare ai concerti con le grandi orchestre. Anzi, alcune organizzazioni, se vedono che hai successo e sei carina, pensano che sia il bell’aspetto ad averti aperto tutte le porte. E non è così” ha detto l’artista. Nonostante il suo calendario fitto di impegni, la violinista trova il tempo di dedicarsi all’educazione musicale per aiutare a trasformare la vita dei giovani grazie all’aiuto della musica tramite la sua collaborazione con El Sistema ed altre organizzazioni benefiche.

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