Uno dei più grandi protagonisti della canzone italiana raccontato nel volume Miti Italiani
Lucio Battisti, uno dei massimi innovatori della musica leggera italiana, riceve un omaggio senza precedenti dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, che gli dedica il secondo volume della collana “Miti Italiani”. Si tratta di un’opera monumentale che ripercorre in modo esaustivo l’intero arco della sua carriera, dalla giovinezza musicale nei primi anni ’60 fino al misterioso silenzio seguito all’ultimo disco, Hegel, pubblicato nel 1994.
Approfondimento storico su Lucio Battisti
Il volume si distingue per l’approfondimento critico, storico e iconografico. Con oltre 180 fotografie d’epoca, molte delle quali rarissime o mai pubblicate, il libro offre una narrazione visiva e testuale della trasformazione di Battisti da giovane provinciale appassionato di musica a icona artistica nazionale e internazionale. Un percorso scandito da tappe fondamentali: gli esordi nei complessi beat, il sodalizio con Mogol, le sperimentazioni con Pasquale Panella, l’influenza del rock anglosassone, la ricerca sonora e l’enigmatica scelta del ritiro dall’esposizione mediatica.
Un capitole dedicato al mistero “Velezia”
Particolarmente suggestivo è il capitolo dedicato al mistero di “Velezia”, pseudonimo della moglie Grazia Letizia Veronese, utilizzato per firmare molti testi della fase più sperimentale. Secondo alcune interpretazioni, si tratterebbe in realtà di un nom de plume adottato dallo stesso Battisti, desideroso di mascherare l’autobiografismo crescente nei testi degli anni ’80 e ’90. Questo enigma viene affrontato con rigore, senza scivolare nel sensazionalismo, ma anzi arricchendo il racconto della complessità di un artista che ha sempre difeso la propria riservatezza.
Il rapporto con Mogol
Il libro documenta anche la fine della collaborazione con Mogol, frattura creativa che ha segnato un punto di svolta decisivo nella carriera di Battisti. Deluso dalla “intronata routine del cantar leggero”, come egli stesso la definì, il cantautore si lanciò in una nuova fase di ricerca artistica che avrebbe portato alla pubblicazione dei cosiddetti “dischi bianchi”. Album spogli nelle copertine, essenziali nella grafica, distanti anni luce dalle melodie orecchiabili del passato e costruiti su arrangiamenti elettronici e testi d’avanguardia.
Non meno rilevante è l’attenzione rivolta al rapporto di Battisti con il mondo internazionale. Se negli Stati Uniti non riuscì mai a imporsi, in Europa — soprattutto in Gran Bretagna, Germania, Spagna, Francia e nei Paesi scandinavi — ricevette ampi riconoscimenti, così come in Sudamerica. Questo segmento della narrazione è affidato a Michele Neri, che ripercorre le tappe del Battisti “americano”, completando un ritratto a tutto tondo di un artista in perenne evoluzione.
Battisti fenomeno sociale, linguistico e visivo
La cura editoriale è affidata a firme autorevoli del giornalismo e della saggistica musicale: Riccardo Bertoncelli, Renzo Stefanel, Franco Zanetti, Andrea Podestà e lo stesso Neri. Ciascuno approfondisce una fase diversa della vita artistica di Battisti, mentre Stefanel firma anche quindici schede dedicate alle storie nascoste dietro altrettanti brani celebri del repertorio battistiano. Il volume Treccani non è solo una biografia illustrata, ma un’opera di valorizzazione culturale. Battisti, infatti, non viene solo raccontato come musicista, ma come fenomeno sociale, linguistico, visivo. È il ritratto di un uomo che ha saputo sfidare le convenzioni, cambiare stile quando tutti lo imitavano, scomparire quando il culto della celebrità era all’apice, e infine farsi leggenda.
A più di venticinque anni dalla sua morte, Lucio Battisti continua a essere una presenza viva nel panorama musicale e culturale italiano. E grazie a questo volume, trova finalmente una cornice istituzionale adeguata alla sua grandezza: quella di un mito italiano.
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