Il cantautore che lanciò 'Acqua Azzurra, acqua chiara': "Volevano farmi lanciare 'Dieci ragazze' ma preferivo questa"

Venticinque anni senza Lucio Battisti, 25 anni senza uno dei più grandi geni artistici italiani e internazionali. Era il 9 settembre del 1998 quando all’età di 55 anni Battisti si spegneva in ospedale a Milano dopo un intervento chirurgico seguito al suo ricovero circa 10 giorni prima. I funerali si svolsero in forma privata, tra i pochissimi ammessi c’era Giulio Rapetti-Mogol, all’epoca noto semplicemente come Mogol. I due si conobbero nei primi anni ’60, e da lì iniziò un sodalizio (“come una canzone di Battisti e Mogol”, l’omaggio di qualche anno fa di Mina e Celentano) che proiettò Lucio Battisti in cima alle classifiche italiane nel ventennio ’70-’80: “Lucio manca tanto, se avessimo potuto continuare a scrivere insieme avremmo fatto almeno altri dieci successi”, racconta a LaPresse Mogol, autore più che semplice ‘paroliere’ come è stato considerato fino a pochi anni fa.

Se vedo nella musica attuale qualche suo erede? Come scriveva Lucio lo faceva solo lui. Era unico. Come altri: Mango scriveva da Mango, Lucio Dalla da Dalla, non ci sono eredi di questi artisti. C’è sicuramente chi scrive bene, ma non è certo ai livelli di questi compositori”. A casa davanti a un bicchiere di vino, in auto mentre si guida, in viaggio o nel traffico, con una chitarra a un falò o a casa con amici, dici Battisti e sono tutti ancora d’accordo: “Io faccio molte serate in giro ancora – racconta Mogol – che sono molto richieste. 2-3 mila persone cantano assieme a me le canzoni e quello che mi stupisce è che conoscono le parole a memoria. Ce ne sono di tutte le età. Una cosa incredibile, come se anziché sparire diventassero ancora più di moda”. Come i Giardini di Marzo, per esempio: “Ah, quella l’ho sentita cantare anche da 70 mila persone allo stadio”, dice con orgoglio l’autore, riferendosi all’inno della Lazio al termine di tutte le partite dei biancocelesti. “Quello che è incredibile – argomenta – è che anche canzoni meno note sento che le conoscono. Secondo me il giudizio lo emette comunque la gente, facendo durare le canzoni nel tempo”. E quelle di Battisti-Mogol resteranno per sempre. Anche se resta l’amaro in bocca per una perdita così prematura, perché “da quando non ho più scritto con lui mi è mancata la sua musica, i suoi scritti”, ammette il maestro, rivelando come quella ‘strana’ coppia di successo non fosse frutto di una presenza così intensa: “Noi ci trovavamo per scrivere insieme, una volta all’anno, lavoravamo per una settimana e il disco era finito”.

E uscivano pezzi storici come ‘Acqua Azzurra, Acqua Chiara’, che ad ascoltare Renzo Arbore, neanche entusiasmava così tanto Mogol e Lucio Battisti: “La lanciai io per primo ed è straordinaria. Quando lui e Mogol vennero a farmi sentire i brani appena scritti per il nuovo 45 giri mi fecero ascoltare ‘Dieci Ragazze’ che io avrei dovuto lanciare nel mio programma in bianco e nero ‘Speciale per voi’. Dissi che era una canzone molto carina ma che volevo sentire anche il retro. Il lato b era ‘Acqua Azzurra, Acqua Chiara’, come la ascoltai dissi: ma io lancio questa. ‘Dieci ragazze’ è bellina ma niente di rivoluzionario, ‘Acqua Azzurra, Acqua Chiara’ invece è un capolavoro”.

“Di Lucio Battisti – conclude il celebre cantautore e showman – me ne parlò per la prima volta una discografica francese, Christine Leroux. Lucio non aveva ancora incontrato Mogol, e lei mi disse: c’è questo ragazzo che suona con i Campioni, che erano quelli che accompagnavano Tony Dallara, e ha scritto delle canzoni molto belle. Lui con Mogol venivano o da me o da Boncompagni per farci ascoltare le canzoni che facevano, le quali però venivano date ai Nomadi e ai Dik Dik perché Lucio non voleva cantare. Tuttavia quando venne a Bandiera Gialla a far sentire le sue canzoni, io gli dissi ‘fammele sentire cantate da te’. Lui rispose: ‘ma io non so cantare’. Gli mettemmo tra le mani una chitarra e lui cominciò a esibirsi. Grande successo e da lì è partita una carriera di un innovatore della musica italiana”. 

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