La band bergamasca racconta il nuovo disco in uscita mercoledì 6 dicembre
I Pinguini Tattici Nucleari si ripresentano al mondo con ‘Hello World’, il nuovo album in uscita venerdì 6 dicembre per Epic\Sony Music Italy, che contiene 15 brani, presentato a martedì a Milano. Un lavoro che conferma la freschezza di un linguaggio pop-indie rock che è il marchio di fabbrica del gruppo bergamasco, che però è attento a non ripetere semplicemente una formula vincente. In realtà Riccardo Zanotti e soci hanno lavorato per sottrazione in studio, con meno colori e un suono più scarno, di una band che suona in sala prove, un approccio volto a portare dal vivo i nuovi brani, di un disco pensato per essere suonato davanti al pubblico, come sottolineano loro in conferenza stampa. Il tema del lavoro è la dicotomia tra il privato e il collettivo, con il filtro straniante dei social network. “Avvicinandoci ci allontaniamo”, sottolinea Zanotti, che spiega come i Pinguini celebrino “la collettività attraverso essere una band, che significa confronto e democrazia”.
“Ci vorrebbero più gruppi e meno solisti”, è l’appello del cantante che afferma: “il concerto è pivotale per noi, siamo lì, senza schermi”, in vista del tour negli stadi al via il prossimo 7 giugno per 9 appuntamenti live, a partire dallo show di Reggio Emilia alla RCF Arena (Campovolo) e con due date a San Siro il 10 e l’11 giugno. Gli stadi sono stati il punto di arrivo della favola dei Ptn, partiti veramente dai concerti nei bar della provincia lombarda e veneta, esplosi nel 2020 a Sanremo anche per il pubblico nazional popolare con ‘Ringo Starr’, sulla scia del disco rivelazione ‘Fuori dall’hype’ e arrivati a riempire San Siro e l’Olimpico.
Ma se Riccardo e soci non si vergognano dell’immagine di ‘bravi ragazzi’ del pop italiano (“La nostra normalità non esclude, il pop deve essere inclusivo”), in uno dei brani chiave del disco, ‘Burnout’, riflettono sullo stress da successo, in realtà con uno sguardo più ampio sull’impatto di delusioni e aspettative generate dal lavoro sulla vita delle persone. “Per me la classica frase americana, ‘se ti impegni ce la fai’, è una gran c…..a”, chiosa sul tema il cantante, che poi scherza su una delle tante citazioni della cultura pop, un altro classico grimaldello dei Pinguini, quella dedicata a David Parenzo, co-conduttore della trasmissione radiofonica cult ‘La Zanzara’: “E’ soprattutto uno scherzo tra me e il produttore Marco Paganelli”.
A rimarcare ancora una volta la dimensione collettiva del sestetto orobico e del fare delle proprie debolezze un punto di forza il frontman afferma: “Il ruolo di performer ci ho messo un po’ ad accettarlo, e anche quello di cantante, perché nasco chitarrista, ma mi aiutano i miei compagni. E come autore di testi ho paura di ripetermi e di non avere più cose da dire. Bisogna essere dei polipi con tanti tentacoli. Viaggiare è una cosa che mi aiuta molto per cambiare il focus. Tutti i grandi che sono durati decenni, come Vasco e Ligabue si sono rinnovati e questa è una sfida che c’è davanti. La paura c’è sempre ma se non avessimo più sfide non saremmo più vivi. Sarà il pubblico a dirci come è andata”.
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