Il protagonista del film, classe 2009, si racconta a LaPresse: "Favino? Umile e un maestro. Gabriele? Un fratellone"
“Io sinceramente ancora devo capire cosa sta succedendo, spero sempre di rimanere così e non capire la grandezza di questa cosa. Tutti mi stanno dicendo che è una cosa grandissima”. A parlare a LaPresse è Antonio Guerra, classe 2009, giovanissimo protagonista del nuovo film di Gabriele Salvatores ‘Napoli New York’ in uscita al cinema il 21 novembre. Si tratta di una produzione Paco Cinematografica con Rai Cinema in associazione con Groupama Assicurazioni. Guerra interpreta un bambino, Carmine, che insieme alla piccola Celestina sopravvive di stenti a Napoli e decide di imbarcarsi per l’America, unendosi ai tanti emigrati italiani in cerca di fortuna a New York. Il soggetto è di Federico Fellini e Tullio Pinelli.
“Gabriele (Salvatores, ndr) è una persona fantastica, soprattutto molto umile anche lui e sul set per me è stato un fratellone. Sul set erano tutti adulti. C’era l’altra bimba, l’altra protagonista, ma lei giocava con mia sorella che ha 8 anni. Io restavo da solo. Se non ci fosse stato Gabriele… Giocavamo a pallone, ci facevamo due risate. E’ stato proprio un fratellone sul set”, spiega a LaPresse Guerra, raccontando dei mesi nei quali ha girato il film. “La mia famiglia è molto contenta, senza di loro non potrei fare queste cose. Senza mia madre e mio padre non avrei potuto spostarmi in tutti i luoghi dove abbiamo girato questo film. Anche nei momenti brutti, quando volevo lasciare, loro mi hanno fatto cambiare idea – spiega ancora il giovanissimo attore -. Senza di loro avrei finito, sono una spalla forte per me. La mia famiglia mi accompagnava dappertutto, ha fatto tanti sacrifici. Siamo stati in giro 3-4 mesi per girare”.
Guerra ha solo 15 anni ma la sua passione arriva da lontano. E ne ha già fatto un lavoro: “Lavorare, anzi divertirsi, fare film a questa età è stato difficilino per la scuola e la vita privata. Ho voglia di stare con gli amici, di giocare, di fare le cose che fanno tutti a 15 anni. Quando giravamo stavo studiando per l’esame di Terza Media, studiavo sul set la tesina di Terza Media e intano il copione di ‘Napoli New York’. Sono dovuto tornare a Napoli per l’esame e poi tornare in Croazia per girare, perché una parte del film è stata girata a Trieste e una in Croazia”, racconta ancora, un po’ divertito. “E’ bellissimo recitare alla mia età però non è facile, a volte si gira per esempio dalle 8 di sera fino a tarda notte, è stancante ma per la mia passione questo e altro”. E con la scuola, come va? “Non sono un secchione, però nemmeno l’ultimo della classe”.

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“La mia passione è iniziata 5-6 anni fa, ero alla scuola elementare. Arrivò un casting, un provino a scuola, e mi chiesero se sapevo parlare napoletano. Andai al provino, mi dissero che ero bravo e così andai alla Pm5 Talent di Giuseppe Mastrocinque che è il mio maestro, e così è iniziato tutto. La mia prima cosa è stata una piccola comparsata nel film di Siani ‘Chi ha incastrato Babbo Natale’ e da lì è nato tutto. Ho fatto ‘Mare Fuori‘, ‘Il commissario Ricciardi’, ‘Mixed by Erry'”. Sembra di sentir parlare un adulto, attore ‘navigato’, che elenca i suoi successi in carriera. Ma il giovanissimo Guerra ha ancora tutta la vita davanti. “I miei amici sono molto soddisfatti, ci conosciamo da quando siamo nati con tanti di loro, sono contenti della strada che ho preso. Senza mia madre e mio padre non avrei potuto spostarmi in tutti i luoghi dove abbiamo girato questo film. Anche nei momenti brutti, quando volevo lasciare, loro mi hanno fatto cambiare idea. Senza di loro avrei finito, sono una spalla forte per me. La mia famiglia mi accompagnava dappertutto, ha fatto tanti sacrifici”.
Tra i vari set di successo che ha frequentato, in quello di ‘Napoli New York’ Guerra si è trovato a lavorare con Pierfrancesco Favino, considerato forse il più grande attore italiano di questi anni. “E’ stato sicuramente bello lavorare con Favino, è una persona stupenda – spiega Guerra, che mentre parla tradisce una forte emozione -. Nonostante la sua fama è sempre umile, è una cosa che apprezzo molto, penso che Favino mi ha insegnato che non dobbiamo mai montarci la testa e rimanere sempre umili. Quanto si girava c’era il momento per divertirsi ma quando si lavorava, si diventava seri: è l’insegnamento principale che mi ha dato, fare i seri quando si gira, e per il resto divertirsi”.
Un episodio divertente sul set? “Quando ho rivisto il film completo, perché lo ho visto solo pochi giorni fa per la prima volta, ho notato una scena che però mi è piaciuta mentre la giravo, mi ha fatto anche molto ridere quando la ho rivista: ho detto ‘Thank you’ in un bell’inglese ma con un perfetto accento napoletano e secondo me fa molto ridere, ‘Tenchiù'”, spiega.
A dicembre uscirà anche il film di Cécile Allegra, con Marco D’Amore, ‘Criature’, che lo vede tra i protagonisti. “L’unica cosa più bella di ‘Napoli New York’ è che sul set di questo film eravamo tutti ragazzi, ti lascio immaginare le risate che ci siamo fatti“, spiega Guerra. “Marco D’Amore è una persona fantastica, ci dava tanti consigli, ci aiutava, faceva un po’ di tutto”, racconta ancora. Un progetto ancora più radicato nel capoluogo partenopeo: “Io sono di Casoria, a 10 minuti dal centro di Napoli. Sono felicissimo di essere napoletano, non potrei mai vivere altrove, al Nord. Partecipare a progetti legati a Napoli è stata una bella soddisfazione”.
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