L'attore canadese è nato il 2 settembre del 1964
Per i suoi milioni di fan in tutto il mondo non invecchia mai, tanto che questa sua eterna giovinezza è diventata un celebre meme che racchiude le sue foto sempre simili a distanza di anni, abbinate a un quadro dell’epoca del Risorgimento. Oggi, l”immortale’ Keanu Reeves si appresta a compiere i suoi primi 60 anni. E a giudicare dai tanti progetti in cantiere, non ha alcuna intenzione di smettere di correre. Non solo in moto, una sua grande passione (fondò nel 2011 la Arch Motorcycle), ma nemmeno davanti alla macchina da presa. Del resto l’azione è da sempre fedele compagna dei suoi film, da ‘Point Break‘ all’amatissima saga di ‘Matrix‘ fino a ‘John Wick‘.
La popolarità però l’ha ottenuta con ‘Belli e dannati’, (per la cui interpretazione vinse la Coppa Volpi come miglior attore a Venezia), titolo che in qualche modo ha finito per rappresentarlo e tratteggiarne il suo stesso stile di vita, sempre alla ricerca di se stesso, e il suo destino segnato anche da lutti e tragedie. La sua primogenita, nata dalla relazione con l’attrice Jennifer Syme morì però pochi giorni dopo per una malformazione cardiaca congenita. Dopo questo evento la coppia si lasciò e due anni dopo la stessa Jennifer morì in un incidente stradale, dopo una festa data da Marilyn Manson.
Lo spirito filosofico di questo 60enne dallo sguardo malinconico romantico e allo stesso tempo epico, negli anni non è cambiato e anzi si è radicato ancora di più con la forza stessa dei suoi film. Nonostante il suo fascino non sembra essere invecchiato, Reeves non ha mai nascosto la sua paura della morte, considerandola qualcosa di positivo. “Ci penso sempre e spero che non sia invalidante ma che sensibilizzi ad apprezzare il respiro che abbiamo”, confessò un anno fa alla Bbc l’antidivo sempre alla ricerca del senso della vita.
Canadese nato a Beirut, in Libano, da un geologo statunitense di origini hawaiiane, cinesi e portoghesi e una ballerina e costumista inglese originaria dell’Essex, Reeves stregò nel 1992 il pubblico con ‘Dracula’ dando il meglio di sé anche in ruolo marginale (interpreta un giovane avvocato) e nel Piccolo Buddha, in cui veste i panni di Siddharta (è il film che film chiude la trilogia dedicata all’Oriente di Bertolucci, iniziata con ‘L’ultimo imperatore’ e proseguita con ‘Il tè nel deserto’).
Tra i primi grandi successi commerciali dell’attore, ‘Speed‘ dove recita al fianco di una giovane Sandra Bullock e di Dennis Hopper, che interpreta un cattivissimo villain, il ‘Profumo del mosto selvatico’ in cui è un giovane veterano pronto a ricominciare la propria vita, e ‘Avvocato del Diavolo’ dove ha avuto la possibilità di confrontarsi con un mostro sacro del cinema, Al Pacino, nel ruolo di un Principe delle Tenebre decisamente sopra le righe. Per molti anni di questa stella di Hollywood, spesso annoverata tra le più sexy del cinema mondiale, sempre in prima linea quando si tratta di perorare lotte sindacali (lo scorso anno prese parte alla protesta del sindacato degli attori che bloccò la maggior parte delle produzioni cinematografiche e televisive), non si sono avute notizie sulla sua vita privata.
Quell’aura di mistero che lo ha sempre accompagnato è anche frutto di una miscela di eredità orientali e occidentali che ha giocato un ruolo significativo nel plasmare la visione del mondo. Quel mondo che lui ha sempre vissuto provando a prendersi il meglio della vita, trovando sfogo anche nella musica. Dal 2022 è bassista del gruppo musicale Dogstar, band in cui aveva già militato tra il 1991 e il 2002. La sua innata passione per il rock, il punk, l’alternative e l’hardcore va oltre una semplice passione. Tutto iniziò 33 anni fa quando incontrò per caso in un supermercato l’attore e musicista Robert Mailhouse. Iniziarono parlando di hockey. Finirono con il confrontarsi sulla musica. E da quella notte nacque la band.
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