L'attrice e parlamentare britannica è morta all'età di 87 anni
Glenda Jackson, attrice e parlamentare inglese scomparsa oggi all’età di 87 anni, ha vinto per due volte il premio Oscar come migliore attrice: nel 1971 per il film ‘Donne in amore’ e nel 1974 per ‘Un tocco di classe’. Nel 1992 ha abbandonato il cinema e si è dedicata alla politica diventando deputato laburista alla Camera dei comuni fino a quando ha avuto il coraggio di sbattere la porta nientemeno che a Tony Blair, quando il premier britannico prese la decisione di partecipare, con gli alleati, all’invasione in Iraq. “L’intervento mi lascia profondamente delusa perché è vergognoso. Le vittime saranno come sempre, donne, bambini, anziani”, è stato questo il suo commento alla decisione di entrare nella guerra guidata dagli Stati Uniti senza l’autorizzazione delle Nazioni Unite. Jackson è poi tornata a recitare dopo aver lasciato il Parlamento nel 2015 e ha avuto alcuni dei suoi ruoli più acclamati, incluso il personaggio del titolo in ‘Re Lear’ di Shakespeare. Ha avuto un ruolo nel film del 2019 ‘Elizabeth is Missing’. Ha vinto un premio Bafta, l’equivalente britannico di un Oscar, per la sua interpretazione di una donna che con l’Alzheimer cerca di risolvere un mistero.
Vita e carriera
Glenda Jackson era nata il 9 maggio 1936 a Birkenhead, nel Wirral. Figlia di un muratore, ha frequentato la scuola locale, lasciandola a 16 anni per lavorare a Boots. Annoiata, si è unita a un gruppo teatrale della Ymca. Due anni dopo, ha vinto una borsa di studio alla Royal Academy of Dramatic Art (Rada). Ha avuto un piccolo ruolo nel film del 1963, ‘This Sporting Life’. Ha sposato l’attore e commerciante d’arte Roy Hodges. La coppia ebbe un figlio, Dan, che divenne un noto commentatore politico. È entrata a far parte della Royal Shakespeare Company nel 1964. Un anno dopo, la sua grande svolta è arrivata con la produzione teatrale di Peter Brook di Marat/Sade. Jackson ha interpretato la pazza detenuta in manicomio che si ritrova a recitare il ruolo di Charlotte Corday, l’assassina del rivoluzionario francese Jean Marat. Nel 1969, ha vinto il suo primo Oscar, come migliore attrice, nell’adattamento di Ken Russell del romanzo ‘Women in Love’. Il film è diventato famoso per le sue scene di nudo che, ha ricordato in seguito Jackson, ha interpretato con “un prevalente senso di freddezza”. Il film ha suscitato l’ammirazione di Jackson per il regista Russell che ha ricambiato, scegliendola in ‘The Music Lovers’, il suo film biografico su Ciajkovskij. La pellicola, che ruotava attorno alla relazione tra il compositore omosessuale e la moglie ninfomane – interpretata da Jackson – non fu un successo commerciale. In seguito Glenda è entrata in politica, vincendo le elezioni in Parlamento nel 1992. Ha ricoperto l’incarico di ministro dei trasporti nel primo governo Blair nel 1997.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata