L'attore parla alla presentazione del film 'A mani nude'

A Gaza “riappare l’orrore dello sterminio degli ebrei durante il nazi-fascismo”: a dirlo è Alessandro Gassmann. “Al momento non mi sembra ci siano soluzioni e il massacro della popolazione di Gaza è qualche cosa che pensavamo fosse scomparso e riappare esattamente come fu quello, terribile, del massacro degli ebrei durante il nazi-fascismo. La storia sembra non abbia insegnato nulla soprattutto al governo Netanyahu che non è totalmente rappresentativo degli israeliani, però è veramente qualche cosa di orribile e disumano”, dice l’attore a margine della presentazione della sua ultima interpretazione nel film ‘A mani nude’, di Mauro Mancini.

 

“Chiedo pace per una popolazione massacrata”

“Io mi espongo – aggiunge – parlo, chiedo pace per una popolazione massacrata e punizioni serie per Netanyahu così come per Hamas”.

“Non firmo lettera a Giuli, ora momento moderazione”

L’attore parla anche della lettera aperta inviata al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dai lavoratori dello spettacolo sulla crisi del settore. “Non ho firmato la lettera perché non credo sia il caso di fronteggiarsi faccia a faccia anche se condivido quanto c’è scritto. Credo che l’approccio debba essere diverso, dovremmo trovare una mediazione. La moderazione. Abbiamo un ministro della Cultura che si è espresso, abbiamo avuto autori e registi che si sono espressi spero ora si trovi una soluzione utile a tutti. Il problema vero non sono io o i registi o gli autori ma le 250mila persone che lavorano nell’indotto cinematografico e che per il 65% sono a casa senza possibilità di futuro. Questa è la cosa più importante perché il cinema è fatto da loro. Vedremo ora gli effetti che tira fuori”. 

 

Centinaia di firme, anche Carlo Verdone

Sono centinaia le firme di registi, attori e associazioni del settore cinematografico, alla lettera al ministro della Cultura Alessandro Giuli, che nei giorni scorsi a margine dell’inaugurazione del Salone del Libro di Torino ha dichiarato di essere d’accordo con Pierfrancesco Favino (uno dei promotori della lettera), sulla necessità di aprire un dialogo per trovare una soluzione a una situazione complessa. “Ci auguriamo che dalle parole si passi ai fatti e che vi sia al più presto un tavolo di confronto tra Ministero, associazioni di autori e tecnici e con le categorie produttive”, scrivono gli artisti cinematografici. Nei giorni scorsi sono continuate ad arrivare nuove adesioni alla lettera indirizzata al ministro della Cultura Alessandro Giuli e ai sottosegretari al MiC Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi. Tra le centinaia di firme raccolte, anche quella di Carlo Verdone.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata