L'attrice lavorò con Avati a un solo film, 'Il cuore altrove', nel 2003

Pupi Avati a LaPresse ricorda Sandra Milo: “Sandra era una donna profondamente generosa e di una ingenuità autentica, era rimasta bambina. Aveva quella sensazione di inadeguatezza che hanno solo le persone più straordinarie, malgrado fosse nella storia del cinema era una che diceva una battuta, recitava una scena ed era perennemente insicura, in cerca sempre di approvazione. Sentivo i suoi occhi su di me continuamente, come se fosse al primo film, e questa è la cosa più bella”. L’attrice lavorò con Avati a un solo film, ‘Il cuore altrove’, nel 2003.

“Fu un film molto fortunato che ci portò anche a Cannes in concorso, unico film italiano quell’anno”, ricorda il regista. “Ho un bellissimo ricordo di lei e la ragione per la quale la coinvolsi e la convinsi a fare quel ruolo non era tanto per l’intrerpretazione quanto per averla sul set e poterla in qualche modo ‘intervistare’, strapparle tutto quello che lei non aveva ancora detto della sua lunga esperienza professionale e non con Federico, essendo io un accanito felliniano”, racconta Avati, che spiega di avere ricevuto da Sandra Milo “un grande affetto immeritato che si è poi protratto nel tempo pur non avendo più lavorato insieme, non avendo un ruolo adatto a lei. Mi è rimasta amica lei così come anche la sua famiglia in un modo che mi sembra autentico e profondo, come del resto era lei: realmente autentica anche nei momenti imbarazzanti, nelle situazioni che ha vissuto di ricordi senza rendersi conto che raccontando certe cose faceva male a qualcuno. Era la sua ingenuità”. 

Sandra Milo e Neri Marcorè a Cannes per il film di Pupi Avati
Sandra Milo e Neri Marcorè a Cannes per il film di Pupi Avati

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