Un racconto ispirato a fatti di cronaca, sulla diversità e sull’amore, dei quali parla un giornalista, affrontando sospetti e censure, alla ricerca della verità. Violenza, ottusità e discriminazione nell’Italia del boom economico che ha ancora tanto in comune con il Paese di oggi. Al lido è la giornata de ‘Il Signore delle formiche’, diretto da Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Leonardo Maltese, Sara Serraiocco e Anna Caterina Antonacci. E’ il penultimo film italiano in concorso alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia 2022.
Alla fine degli anni ’60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannano a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché ‘guarisse’ da quell’influsso ‘diabolico’. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i ‘diversi’ di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure. “Un film sulla violenza e l’ottusità della discriminazione – racconta il regista che sempre nella giornata di oggi ha ricevuto il premio Siae alla carriera – L’amore sottomesso al conformismo e alla malafede. Uno spaccato della provincia italiana nei cruciali anni 60, quando il benessere economico non andò di pari passo con l’intelligenza delle cose, con l’apertura dei sentimenti. La famiglia come luogo chiuso, dove i contrasti tra le generazioni restano accesi e conflittuali. Già la vicenda così com’è accaduta, mostra aspetti inquietanti a oltre mezzo secolo di distanza. Lo spettatore si potrà domandare: come è stato possibile, come è potuto succedere? Anche se in apparenza oggi non ci si scandalizza più di niente, l’odissea del ‘signore delle formiche’ è di quelle che sanno d’inquisizione, e ne abbiamo le prove ogni giorno. Perché nella sostanza non è cambiato molto. Dietro una facciata permissiva, i pregiudizi esistono e resistono ancora, generando odio e disprezzo per ogni ‘irregolare’. Ma non è più tempo di subire né di tollerare qualunque forma di sopruso verso gli individui meno protetti. E questo film vuole infondere il coraggio di ribellarsi”.
Il film, che uscirà nelle sale giovedì, è coprodotto da Tenerstories fondata da Moreno Zani, Kavac Film di Simone Gattoni, Ibc Movie di Beppe Caschetto, Rai Cinema con il contributo del ministero della Cultura, il sostegno di regione Lazio ed Emilia-Romagna Film Commission. Oggi è stata presentata anche l’ultima fatica della regista inglese Johanna Hogg, ‘The Eternal Daughter’ e, nel Fuori Concorso, ‘Dead for a Dollar’ western del regista Walter Hill.

