Il rocker di Correggio si racconta per la prima volta in una serie tv

Trenta straordinari anni di carriera in una serie tv: è il biopic ‘Ligabue – È andata così’. Le prime tre puntate saranno disponibili dalla mezzanotte di oggi su RaiPlay. Il primo disco, il rapporto con i fan, la consacrazione, i film da regista e poi gli inciampi e i grandi successi: una docuserie che ripercorre la vita e la carriera di uno degli artisti più amati e acclamati, attraverso la voce narrante di Stefano Accorsi, con la regia di Duccio Forzano. All’interno della serie le canzoni e la carriera della rockstar si intersecano ai fatti di cronaca e di costume più salienti degli ultimi 30 anni.

Il biopic si compone di 7 capitoli, (ciascuno composto da 3 episodi di circa 15 minuti), nel quale Ligabue ripassa le tappe della sua vita, dialogando con Accorsi. “Il progetto all’inizio è stato subito affascinante – racconta il Liga – ma era un po’ difficile capirne la forma, non riuscivo bene a capire dove potevamo andare a parare. Il come avrebbe fatto la differenza. Con Stefano c’è un’amicizia di vecchia data, ma soprattutto una cosa di cui non si sa tanto, lui è uno che sa cazzeggiare, e insieme ci viene abbastanza bene. Mi piaceva che ci fosse una parte così più sdramatizzante, lui fa il complice più che l’intervistatore, ho potuto confidarmi come con un amico, e di tanto in tanto abbiamo un po’ sbracato”.

Luciano Ligabue-Start Tour 2019

“Siamo davvero onorati di avere questa storia – sottolinea la direttrice di RaiPlay, Elena Capparelli – che regaliamo al pubblico della Rai, che ormai sempre più conosce RaiPlay: siamo partiti due anni fa e abbiamo più o meno 20 milioni di utenti registrati. Questa è una storia che emozionerà tutti coloro che la guarderanno, è una storia raccontata con delicatezza, eleganza, in punta di piedi, da Ligabue con Stefano Accorsi. Dentro ci sono 30 anni, la storia di ognuno di noi, amori, passioni, divertimenti, dolori, una storia che ameranno anche i più giovani”.

“È un progetto notevole, proprio dal punto di vista dell’ambizione, raccontare in 5 ore il percorso di Ligabue è sorprendente”, sottolinea Accorsi, in un videomessaggio, non potendo partecipare alla presentazione per altri impegni artistici. “Racconta – anticipa l’attore – anche i momenti meno semplici, che tendenzialmente non si raccontano tanto. Il divertimento con cui lo abbiamo fatto e raccontato credo che racconti bene chi è Luciano. Con Luciano si ride, si parla di un sacco di cose, non ci si annoia, lui ha il suo punto di vista su tante cose, e dietro c’è sempre un pensiero, e questa è una cosa rara e preziosa”.

Ligabue

“Raccontare Luciano oltre Ligabue è sempre un po’ complicato, io vengo dalla scuola di pensiero che le canzoni dovrebbero saper parlare da sole, ma mi sono reso conto che mi son raccontato talmente tanto in quelle canzoni, che in una puntata smentisco un po’ uno degli aggettivi con cui vengo indicato, ‘riservato’ ” – spiega il protagonista – “Abbiamo fatto una puntata tutta sulle canzoni in cui ho raccontato le parti più intime mie. La prima puntata riguarda gli esordi e c’è anche molto materiale inedito. Nella quarta si parla dei miei film, la quinta è la puntata sulle mie crisi professionali, una di queste è quella in cui avevo deciso di ritirarmi. La sesta parla del rapporto con il pubblico. Alla fine c’è una puntata sull’anima dei posti in cui abbiamo suonato”.

“È stato appassionante – conclude Ligabue – anche perché è abbastanza impressionante il numero di cose che ho fatto, canzoni, film, libri, poesie, sono sempre andato a testa bassa. Il Covid, non potendo guardare avanti, mi ha costretto a guardare indietro. Mi ha fatto tenerezza, mi ha provocato nostalgia, tante emozioni”.

Ora il rocker guarda al futuro, agli appuntamenti live per troppo tempo rimandati, come il suo mega evento al Campovolo di Reggio Emilia per i 30 anni di carriera: “Il palco per me è una forma di dipendenza, vengo da un’astinenza lunghissima. Guardo a giugno dell’anno prossimo come un obiettivo che merito e che merita chi ha conservato il biglietto per due anni”.

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