L'autrice della biografia 'Coco Chanel. Una donna del nostro tempo' spiega come il profumo più amato da Marilyn Monroe sia diventato un oggetto del desiderio. E cosa c'entra il numero 5

Chanel N°5 compie 100 anni il 5 maggio. Il profumo divenuto icona di femminilità e stile, lanciato dalla stilista francese Coco Chanel nel 1921, continua a fare sognare l’universo femminile.

Celeberrima la risposta data da Marilyn Monroe al giornalista che gli chiese cosa indossasse a letto: “Solo due gocce di Chanel N°5”. Frase che ha consegnato il profumo alla leggenda.

Mademoiselle Coco creò il profumo con l’intento di dare vita a una fragranza libera, “un profumo da donna che odori di donna” come ebbe lei stessa a dire, un profumo che rimanesse addosso, e a distanza di un secolo si può certo dire che la sfida sia stata vinta, essendo Chanel N°5 un classico particolarmente apprezzato, tra i profumi più venduti nel mondo.

Fu messo a punto con l’aiuto del profumiere Ernest Beaux e risultò del tutto innovativo per un’epoca in cui iniziavano a farsi largo i profumi di sintesi: venne infatti realizzato con molecole sintetiche. Si tratta di un bouquet floreale dove le note della rosa di maggio e del gelsomino di Grasse danno vita a un mix che cattura l’olfatto mai stanco di quell’aroma inconfondibile che nel trascorrere degli anni ha conosciuto molti volti celebri a rappresentarlo, quello della sua creatrice in primis, ma anche Catherine Deneuve, Nicole Kidman e Marion Cotillard per citarne solo alcuni.

Coco Chanel. Una donna del nostro tempo, il libro di Annarita Briganti

Diverse le pubblicazioni dedicate a Coco Chanel, alla sua vita, al suo genio, tra cui il libro uscito a inizio 2021 per Cairo Editore della scrittrice e giornalista Annarita Briganti intitolato ‘Coco Chanel. Una donna del nostro tempo’ (pp. 160, euro 15) dove moltissimi sono gli aneddoti raccontati sull’esistenza di questa icona di stile divenuta celebre in tutto il mondo e le cui creazioni, tra cui il famoso profumo Chanel N°5 – si sposano perfettamente con la moda e lo stile del nostro tempo.

Annarita Briganti, da dove viene l’ispirazione di Madame Coco per il profumo?

“Premettiamo che Chanel era già Chanel quando è nato il profumo e tutte le sue idee imprenditoriali (lo stile, la borsa Chanel) attingono la loro forza dall’essere fedeli alla tradizione di Madamoiselle, pur innovandola”, racconta Annarita Briganti. “Il rapporto di Coco Chanel con il profumo prende le mosse dal trauma per eccellenza che ha segnato la sua vita, l’abbandono del padre che la affidò a una abazia dove poi è cresciuta. Il padre di Coco Chanel odiava gli odori, controllava che si fosse lavata i capelli, quindi Coco Chanel è cresciuta “ossessionata” dai buoni odori e quindi volle creare un profumo. È importante riconoscere il genio nelle sue creazioni”.

Chanel N°5, arriva il 5° giorno del 5° mese

Perché chiamarlo N°5?

“Il numero 5 è sempre stato importantissimo per lei, seguiva le sue sfilate dal 5° gradino della scala di Rue Cambon, sede storica della Maison. Il profumo nasce tramite le sue amicizie altolocate, dall’incontro con il ‘naso’ Ernest Beaux a Grasse. Madamoiselle scelse la quinta essenza che il maestro profumiere le propose, decretando che il profumo dovesse uscire il quinto giorno del quinto mese del 1921. Anche la boccetta del profumo è stata disegnata da Coco Chanel, nonché il lettering ed è ispirata forse a una fiaschetta di liquore di Arthur Capel”.

C’è stata anche una strategia di marketing?

“Chanel N°5 è diventato un’icona perché ha trasformato il profumo in un oggetto del desiderio. Tutte le donne facevano di tutto per averlo e l’endorsement di Marilyn Monroe che l’ha consegnato alla leggenda, ricorda a tutti di sognare che è lo scopo per cui ho scritto il libro”.

E allora ricordiamoci di sognare.

 

 

 

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