Un cast tutto al femminile per portare sul grande schermo un cult della letteratura fantascientifica, scritto nel 1963 da Madeleine L'Engle
Hollywood la ama talmente tanto che sarebbe stata pronta a eleggerla presidente degli Stati Uniti. A tanto non si è arrivato per sua stessa decisione, ma la Disney è intervenuta facendo il possibile e ha reso Oprah Winfrey una guida spirituale che mostra la linea di confine tra bene e male in un nuovo live-action tutto al femminile.
A tre anni da Tomorrowland – Il mondo di domani, la casa di Topolino torna alla fantascienza con Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time), che arriverà in Italia il prossimo 29 marzo. Basato sull'omonimo romanzo scritto nel 1963 da Madeleine L'Engle, un classico del genere science fantasy, il film ha per protagonista la quattordicenne Meg (Storm Reid) che, accompagnata dal fratellino Charles Wallace (Deric McCabe) e dell'amico Calvin (Levi Miller), intraprende un viaggio attraverso il tempo e lo spazio alla ricerca di suo padre (Chris Pine) scomparso da quattro anni. A guidarla tre "signore della luce", la svampita e coloratissima signora Cosè (Reese Witherspoon), la saggia signora Chi che parla solo per citazioni (Mindy Kaling) e la più anziana di tutte, la signora Quale, interpretata appunto da Oprah Winfrey.
Non è la prima volta che la nota conduttrice recita sul grande schermo, ma i suoi progetti sono sempre stati ben selezionati: il suo debutto fu nel 1985, quando denunciò la violenza domestica sulle donne, diretta da Steven Spielberg in Il colore viola, poi sono seguiti titoli sui diritti degli afroamericani come The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca. Ecco perché la sua partecipazione in Nelle pieghe del tempo acquista ancora più importanza. La scelta è stata influenzata dalla voglia di lavorare ancora con Ava DuVernay che l'aveva già diretta in Selma – La strada per la libertà. "Ho sempre scelto i miei amici con attenzione e per questo ne ho pochi. Ma posso dire che Ava DuVernay è una di questi e per supportarla farei qualsiasi cosa: ecco perché sono volata in Nuova Zelanda per recitare in un suo film!", ha dichiarato la nota conduttrice in una conferenza streaming da New York.
D'altronde Winfrey non è l'unica a stimare profondamente Ava DuVernay. Avvicinatasi al cinema intorno ai 30 anni, ha da subito offerto un punto di vista forte che le è valso importanti riconoscimenti: è la prima regista afroamericana a ricevere una nomination ai Golden Globes, ai Critics Choice Awards e agli Oscar. La Disney l'ha corteggiata a lungo perché fosse proprio lei a portare sullo schermo il romanzo di L'Engle. "Mi hanno detto che apprezzano il mio lavoro e volevano che fosse la mia voce a raccontare al cinema Nelle pieghe del tempo. L'ho molto apprezzato perché sono rimasta me stessa e ho portato la mia visione in questo progetto", ha spiegato durante la conferenza di New York. E lei, a sua volta, ha scelto la sua protagonista con grande attenzione. "Centinaia di ragazze hanno fatto il provino per il ruolo di Meg, ma con Storm Reid è scattato qualcosa all'istante: appena l'ho vista ho saputo che lei era la persona giusta. Penso che il suo percorso – ha spiegato la regista – l'abbia portata ad essere pronta per me in quel preciso momento. Ecco perché sono convinta che sia importante restare fedeli verso se stessi: solo questo ci permette di diventare la persona giusta per qualcuno in un preciso momento della nostra vita". L'altra attrice che DuVernay ha contattato personalmente per il suo film è stata Reese Witherspoon che ha detto subito di sì. "Ho letto il libro quando avevo 12 anni e me ne innamorai. Quindi mi sono molto emozionata di fronte alla chiamata di Ava – ha raccontato l'attrice premio Oscar – e non sapevo neanche quale persomaggio avrei interpretato!".
Il risultato è un live-action in cui gli effetti speciali e l'ambientazione fantasy sono solo il contorno di una storia pensata per dare coraggio e speranza alle adolescenti insicure che di sé vedono solo i difetti. Il viaggio di Meg nell'universo è in realtà un percorso di formazione, in cui la ragazza impara ad amarsi e a riconoscere i propri successi. Un elemento presente nel libro insieme alle figure femminili forti: non solo le tre guide, ma anche la madre di Meg, che già negli anni '60 era una brillante scienziata. La firma di Ava DuVernay è chiara nella scelta di un cast multietnico dove Meg, interpretata da un'afroamericana, diventa figlia di una coppia mista (sua madre è l'attrice nera Gugu Mbatha-Raw mentre suo padre è il capitano Kirk di "Star Trek", Chris Pine) e suo fratello minore è adottato e ha tratti asiatici. Le tre signore guida sono un'afroamericana, una statunitense dai tipici tratti del nord Europa (capelli biondi, pelle bianca, occhi chiari) e una statunitense di origini indiane. Un simbolo di unità e inclusione che rafforza il messaggio del film. "C'è una battuta molto bella – ha spiegato Oprah Winfrey – che il mio personaggio dice nei primi minuti del film: 'Tutto ciò che devi fare è trovare la frequenza giusta e scoprire chi sei'. Mi è piaciuta perché è la mia vera filosofia di vita: credo che ognuno di noi abbia una personale 'frequenza' in cui deve avere fede. Il senso della vita è proprio capire chi siamo e come diventare ancora di più ciò che siamo riempiendoci di luce, gentilezza e preparandoci per quando arriverà il nostro momento"
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