Torino, 21 nov. (LaPresse) – Il 33esimo Torino Film Festival viene quest’anno ospitato nella sede della Rai di Torino in via Verdi, che diventa così uno dei luoghi nevralgici dell’attività per gli addetti ai lavori vicino ad uno dei punti focali della kermesse, il cinema Massimo. “Abbiamo raggiunto la vetta di una parabola in crescita e siamo qui per testimoniare la nostra riconoscenza per quanto la Rai sta facendo, ha fatto e farà per sostenere il Torino Film Festival” ha detto il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera alla conferenza stampa di inaugurazione degli spazi Rai.

“Una delle cose di cui ha sofferto in passato il Tff – ha spiegato Barbera – era l’assenza di un luogo fisico dove ospitare i servizi di accoglienza del festival ed era quindi costretto a smembrare tutte queste attività in luoghi diversi”. A cui si aggiunge “lo sforzo promozionale che la Rai ha fatto, dagli spot sulle reti alle partnership con diverse trasmissioni che seguono il festival – ha notato ancora Barbera – ne siamo grati e sentiamo di avere finalmente conquistato quella visibilità che, per la distanza fisica e geoagrafica dal centro del paese, ci era stata parzialmente negata”.

“Si parla di una sensibilità dei vertici aziendali – è intervenuto Pietro Grignani, direttore Rai di Torino – di questi tempi, la luce che illumina il buio che ci circonda si chiama normalità. E’ normale, o sempre dovrebbe essere, che la televisione del servizio pubblico sia parte di un evento straordinario come il Torino Film Festival, e mi sembra che ora ci stiamo avvicinando alla normalità, siamo imparando a fare sistema. Sappiamo che cos’è la storia del cinema rispetto a questa città, che ne è in qualche modo l’origine per quanto riguarda il nostro paese. Se le risorse sono sempre minori ed è sempre più difficile trovarle, e nonostante questo la voglia di aumentare la qualità di quello che si realizza non diminuisce, l’unica maniera è fare sistema”. “Tutto questo fa del bene e serve anche alla Rai, che ritrova la sua identità di servizio pubblico”, ha concluso Grignani.

“Anche dietro grandi aziende ci sono le persone e sono le persone che fanno la differenza”, ha detto Paolo Damilano, presidente del Museo del cinema, ricordando che con la collaborazione tra la Rai di Torino, museo e Torino Film commission “stiamo per chiudere un anno importantissimo” grazie tra l’altro alla produzione della fiction di Rai3 ‘Non uccidere’ e aver riportato in attività i Lumiq Studios.

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