Milano, 10 dic. (LaPresse) – Domani in Bocconi sarà il giorno di Spike Lee. Il regista sarà protagonista dell’Universiday, gioevdì 11 settembre alle 16, nell’Aula Magna in via Roentgen 1 a Milano, intervistato da Massimiliano Finazzer Flory.

“Ho conosciuto Spike Lee – dichiara Finazzer Flory – non sul set ma sul campo da basket a New York al Madison Square Garden. Non ci unisce solo questa passione che voglio portare a teatro, la pallacanestro, ma anche la convinzione che l’emancipazione dell’uomo dalla servitù non è un affare del passato. Ho invitato Spike Lee in Italia a Roma per parlare di cinema e arte a ‘Il Gioco serio dell’Arte’ e a Milano in Bocconi per parlare di cinema e agonismo convinto che da questa relazione si possa arrivare a dire qualche cosa di importante anche sul potere, sulla leadership, sull’etica del lavoro, sui diritti civili. Ma soprattutto con Spike Lee vogliamo dichiarare che è possibile ancora fare arte senza dipendere da grandi capitali, credendo in produzioni indipendenti senza per questo scendere a compromessi con gli estremisti del nostro tempo.

Poche settimane fa, Lee ha presentato in Usa il suo nuovo documentario dedicato alla ‘Triangle Offense’, lo schema di gioco alla base dei trionfi del coach più vincente del basket Usa: Phil Jackson, guru del rapporto tra sport e successo – di nuovo, transitando attraverso una raffinata interpretazione del concetto d’agonismo. Credo che questa sua ultima opera potrebbe essere molto utile a un’Italia che volesse ritornare in campo per vincere qualche cosa.

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