Torino, 26 set. (La Presse) – Un premio speciale dedicato all’Expo 2015 è stato assegnato a ‘Solar Mamas’ di Mona Eldaief e Jehane Moujaim – DR Danimarca, al Prix Italia della Rai in corso a Torino. Il riconoscimento, che si chiama ‘Feeding The Planet, Energy for Life’ è dedicato alla sostenibilità ambientale. “Il documentario – scrivono i giurati – spicca su gli altri sia per la storia, sia per come viene raccontata, incantando il pubblico con forti messaggi sulla sostenibilità, la creazione del lavoro e il ruolo delle donne nello sviluppo. Sia per il racconto di una giovane madre beduina che si reca al Barefoot College in India, grazie ad una borsa di studio, per imparare le nuove tecnologie solari. Superando numerosi ostacoli, Rafea impara un nuovo mestiere, scopre un nuovo mondo e riporta la conoscenza di come sfruttare l’energia solare e lavoro con queste nuove competenze a vantaggio del suo villaggio”.

Un secondo premio speciale Expo 2015 dedicato ai giovani film-maker è stato assegnato a ‘Grow up feed the planet’ di Juan Francisco Scassa – Italia. “Il lavoro di noi giurati – spiega la giuria – è stato estremamente difficile per la qualità e la diversità delle opere selezionate in questa fase finale, ma siamo giunti ad una scelta unanime. Abbiamo volute dare un segnale forte, premiando un’opera sorprendente, originale e inattesa per questa nuova categoria in concorso, creando quindi un precedente coraggioso. La scelta è caduta su un video che ci ha colpito per il forte impatto stilistico ed estetico, l’assenza di retorica, una leggerezza che affronta il tema con efficacia e pertinenza. Abbiamo apprezzato in Particolare la cura dei dettagli, il contrasto e l’utilizzo di narrative dei colori, il tratto vibrante e l’incalzare di una colonna sonora originale. L’approccio non didascalico inoltre, invoglia lo spettatore a guardare più volte il corto e suscita la curiosità nei confronti di opere future a cui speriamo questo premio possa contribuire”.

Il premio speciale ‘Signis’, infine, è stato dato a ‘L’image manquante’ di Rithy Panh – Arte France. “Raccontare la sofferenza – spiegano i giurati – di un popolo come quello cambogiano è quanto è riuscito a fare superbamente Rithy Panh filmando delle statuine d’argilla: unendo la sua storia personale con la storia universale, restituisce alle persone scomparse la loro dignità e un posto nella società. Il suo cinema, che reintegra il posto lasciato dagli scomparsi, ci ricorda che l’arte può salvare dall’oblio e può trasformare il buio della sofferenza in speranza”.

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