Città del Vaticano, 19 mar. (LaPresse/AP) – Russell Crowe e i creatori del film ad alto budget ‘Noah’ hanno partecipato all’udienza generale odierna di papa Francesco, ma non hanno ottenuto quello che più volevano: un incontro papale con tanto di fotografie. Crowe aveva fatto pressioni per ottnere il benestare da parte del pontefice sulla sua nuova pellicola, con la pubblicità che la benedizione di Francesco avrebbe portato. Il film è stato vietato nei Paesi musulmani a causa della sua raffigurazione di Maometto, mentre i conservatori americani si sono lamentati delle libertà prese sul racconto biblico del diluvio universale.
Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, ha annunciato che la richiesta dell’udienza privata da parte dei produttori di ‘Noah’, che uscirà il prossimo 10 aprile in Italia, è stata immediatamente respinta. Della delegazione, oltre a Crowe, facevano parte il regista Darren Aronofsky, il produttore Scott Franklin e il vice presidente della Paramount Pictures Rob Moore.
In una mail ricevuta da Associated Press, Lombardi ha detto che non c’era in programma nessun incontro dopo l’udienza generale, occasione in cui spesso i vip possono riuscire ad avere un veloce scambio di parole con il pontefice. “Avrebbero potuto essere nel pubblico come chiunque altro” ha detto Lombardi, insieme ad una folla stimata intorno alle 80mila persone. La Paramount ha affermato a sua volta in una mail che la delegazione è semplicemente “andata a sentire” l’udienza di papa Francesco. Crowe si trovata nella sezione per i vip in piazza San Pietro, ma comunque a distanza dal Papa. Dopo l’udienza, l’attore ha scritto su Twitter “Grazie Santo Padre per la benedizione” e “Che privilegio, ho partecipato all’udienza del Santo Padre”. Nelle scorse settimane l’australiano ha ricercato l’attenzione e la benedizione del pontefice, scrivendogli pubblicamente tramite il social network “Santo Padre, sarebbe il mio piacere più profondo portarle a vedere il film di Darren Aronofsky. Che questo possa accadere Inshallah”.
Papa Francesco è restio a prestarsi a benedizioni pubbliche che possano essere utilizzate a scopi pubblicitari. In questo caso, data la sua attenzione al mondo musulmano e il suo prossimo viaggio in Giordania, Israele e nei territori palestinesi, sembra naturale che abbia declinato un qualsiasi sostegno pubblico ad un film che potrebbe urtare la sensibilità di altre religioni. L’unica eccezione risale a febbraio, quando ha incontrato Philomena Lee e i creatori del film candidato all’Oscar ‘Philomena’, basato sulla storia della donna irlandese costretta dalle suore ad abbandonare suo figlio dopo averlo partorito in un convento.
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