Dalle nostre inviate a Sanremo Virginia Michetti e Chiara Troiano
Sanremo (Imperia), 20 feb. (LaPresse) – Davide Combusti, in arte The Niro, sarà stasera in gara al festival di Sanremo tra le Nuove proposte. “Il brano che porto sul palco dell’Ariston si chiama ‘1969’ e racconta lo sbarco sulla luna, nello specifico il fatto che l’umanità si sia sentita unita nella realizzazione di un sogno comune”, racconta il cantautore in un’intervista a LaPresse. “Dopo non c’è più stato un evento simile che ci ha uniti in positivo, e alle generazioni successive al 1969 non è ancora capitato un altro 1969. Potrebbe esserci qualcosa di simile? Difficile da immaginare, ma mi piace pensare che un giorno ci sarà anche per noi un evento che sia, chissà, il nostro 2024”.
“Fedele all’inglese, ho riscoperto l’italiano per Festival”.
The Niro, in gara stasera tra le nuove proposte al Festival di Sanremo, ha scritto a lungo canzoni in inglese, infatti “Di partecipare a Sanremo non mi era mai passato per la testa, ero fedele all’inglese e a tutte le implicazioni”, racconta a LaPresse. E’ approdato all’italiano lo scorso anno, al suo esordio come autore con il brano ‘Medusa’ scritto per Malika Ayane. Il nuovo album, che porta lo stesso titolo della canzone sanremese, sarà invece interamente in italiano.
“All’inizio è stato sperimentale, mi sono messo a capire se fossi in grado di esprimere i concetti senza trascurare la musica, poi è sbocciato l’amore, e ho iniziato ad apprezzarlo talmente tanto che ci ho fatto tutto un disco”. ‘1969’, già su iTunes, è uscito oggi nei negozi, in tempo per l’esibizione di questa sera. “E’ in italiano, ma mi hanno detto che suona come se fosse in inglese, non so se sia un complimento”, dice ridendo.
“Va bene essere una Nuova proposta, preferisco passare inosservato”.
“C’è stata una polemica legata alla scelta di alcuni nomi dei big, ma devo dire che mi piace passare inosservato. Se fossi andato nei big sicuramente avrebbero detto che non ero abbastanza big. Anche perché tanti non mi conoscono in questo contesto”, spiega The Niro, classe 1978, che pur essendo nella categoria Nuove proposte al festival di Sanremo ha un curriculum importante. Eletto Artista Rivelazione dell’Anno al Meeting delle Etichette Indipendenti nel 2008, conta produzioni e collaborazioni internazionali, in questi anni ha diviso il palco con artisti del calibro di Jonsi dei Sigur Ros, Kings of Convenience, Deep Purple, Lou Barlow, Badly Drawn Boy, Amy Winehouse, Carmen Consoli, Sondre Lerche. E parallelamente ha all’attivo diverse colonne sonore (“due documentari, un lungometraggio, due corti”) e altre in arrivo (“un altro corto inernazionale, un altro lungometraggio con un regista che viene definito il nuovo Aronofsky”).
“Un piccolo palco per l’uomo, un grande palco per l’umanità”.
Con lui a Sanremo ci sono Roberto Procaccini e Gianluca Vaccaro, “i miei produttori storici con cui condivido tutto da dieci anni, gioie, dolori e anche il dentifricio quando siamo in giro”. “Siamo contenti di essere qui – aggiunge – perché non era scontato che l’italiano potesse portarci da qualche parte, invece ci ha portato su un palco così importante. Sapevo che con l’italiano si sarebbero aperte porte che erano chiuse, ma non mi aspettavo così tante”.
“Di questo ringrazio anche la commissione artistica – aggiunge il cantautore – che si sente orgogliosa delle nuove proposte e ci farà suonare anche nella sera di sabato, una cosa bellissima. Un’occasione fantastica di suonare su un palco che non sento poi così distante”. E a proposito di “quel palco”, ammette che “è stata un’emozione forte, che è svanita quando ho iniziato a cantare, perché quando canto sono tranquillo. Ma è un piccolo palco per l’uomo, ma un grande palco per l’umanità”, conclude sorridendo.
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