Milano, 1 ott. (LaPresse) – “La storia di Sharon Stone è preziosa per descrivere lo stato d’animo delle donne quarantenni: la moderazione è la regola d’oro della prevenzione a ogni età, ma nelle età di passaggio è ancora più valida”. Così Paolo Veronesi, professore associato di chirurgia generale all’Università Statale di Milano, ha commentato oggi sul sito di ‘Ok salute e benessere’ la confessione di Sharon Stone sull’ictus che l’ha colpita a causa del troppo sport.
SHARON STONE: TROPPO SPORT PER RESTARE GIOVANE CAUSA DEL MIO ICTUS. Sulle pagine della rivista nel numero in uscita ad ottobre, l’attrice 55enne, racconta che all’età di 43 anni è stata colpita da un ictus a causa di un eccessivo esercizio fisico per cercare di restare giovane.
“I medici – ha detto la Stone – tendono a collegare la mia emorragia cerebrale con lo sforzo compiuto il giorno prima dell’ictus, durante una corsa di quasi cinque chilometri per un evento di beneficienza”.
LA SINDROME DI STONE. Questo tipo di aneurisma a cui è stato dato il nome di ‘sindrome di Stone’, è scatenato probabilmente dallo sforzo di un’attività fisica smodata, che innesca rotture dei vasi sanguigni e problemi cardiaci.
I ricercatori sostengono che questo tipo di ictus improvviso, l’emorragia subaracnoidea, stia colpendo un numero crescente di donne intorno ai 40 anni, che si buttano a capofitto in un regime vigoroso di allenamento in palestra per mantenersi giovani.
Non si sa ancora bene quale possa essere l’incidenza della sindrome di Stone sulle quarantenni, ma alcune stime calcolano che potrebbe uccidere ogni anno migliaia di americane della baby-boom generation troppo desiderose di mantenere giovane il loro corpo. “Troppo esercizio, per una donna non allenata propriamente, è pericoloso” ha commentato la Stone.
VERONESI: MODERARE SFORZI E’ MIGLIORE PREVENZIONE. Per Paolo Veronesi, intervenuto sull’argomento, “conoscere il proprio corpo e moderare gli sforzi” sono “la migliore forma di prevenzione”.
“La sensazione di perdere il fascino della ragazza e il desiderio di mantenere un corpo da trentenne a tutti i costi, come racconta l’attrice, – ha aggiunto Veronesi – può indurre facilmente all’esagerazione, che è il peggior nemico per la salute e il benessere: troppa palestra, troppe diete, troppi impegni, troppo stress. E’ importante trovare un nuovo equilibrio tra maturità e giovinezza”.
L’idea che cerca di trasmettere la Fondazione Veronesi “è quella della misura. Ognuno deve trovare la via al proprio benessere commisurata al proprio progetto di vita alla propria storia personale e alla propria età”.
ESERCIZIO FISICO MODERATO E RAZIONALE. La Stone nel suo racconto ha detto che oggi ha rallentato molto la sua routine quotidiana. “Continuo a svolgere attività fisica, che è indispensabile, ma in maniera moderata e razionale. Faccio ginnastica, esercizi abbastanza leggeri e cardiofitness. Ho sviluppato una mia serie personale di training, a base di posizioni yoga, stretching e danza, così anche quando sono in viaggio, in un albergo, sposto i mobili, metto su un mio cd e mi alleno”.
L’ICTUS DELLA STONE E L’INTERVENTO. “Tutto era cominciato con un gran mal di testa, anzi con un tremendo mal di testa, nella parte bassa posteriore del cranio” ha raccontato Sharon Stone sulle pagine del magazine. “Sono corsa in ospedale, al Moffitt-Long Hospital di San Francisco, la città dove vivevo allora. I neurochirurghi hanno confermato attraverso l’angiografia la diagnosi immediata al momento del ricovero: emorragia subaracnoidea. Mi hanno presa in tempo, mi hanno curata, sono guarita”.
“Mi hanno sottoposta – ha raccontato l’attrice – a un’operazione rivoluzionaria per quegli anni, nel corso della quale sono stati inseriti dei tubicini di platino nel mio collo per creare un bypass e far circolare il sangue intorno all’area danneggiata del mio cervello. In altri casi non basta, occorre un intervento classico per rimuovere l’edema che si forma”.

