Torino, 29 ago. (LaPresse) – Kasia Smutniak ha illuminato questa sera la cerimonia d’apertura della 69esima Mostra internazionale di Arte Cinematografica di Venezia. Lei, avvolta da un abito rosso su un red carpet, caratterizzato dall’ eleganza, non eccessiva, e naturalmente dalle tante star. L’affascinante attrice polacca è la madrina di questa edizione: una bellezza impeccabile, senza orpelli, senza nulla di troppo. Non è ingioiellata e tutto questo da’ l’idea di una certa aria di sobrietà che tira anche sul Lido.

Marina Ripa di Meana, invece, sul tappeto rosso, non rinuncia alla provocazione con corna da diavolo. Poi la sempre ‘tanta’ Valeria Marini: la sua mise la mostra tutta nella sua fisicità prorompente, quasi in filigrana, con una profonda scollatura sulla schiena e l’immancabile vertiginoso spacco. Violante Placido, come ha fatto la madrina, ha scelto il rosso, mentre il membro della giuria Laetitia Casta, è avvolta da un modello di pizzo nero. Quest’edizione della 69^ mostra del Cinema di Venezia guarda alle donne, con tante registe, oltre alle attrici. E’ stato ‘The Reluctant Fundamentalist‘, fuori concorso, diretto da una donna, l’indiana Mira Nair, ad aprire ufficialmente la mostra. La pellicola ruota fra l’American dream e il Pakistani dream. Insieme alla regista, sul red carpet fra i protagonisti del film, Kate Hudson, anche lei nel cast. Sul red carpet, accompagnato da Naomi Watts, quindi c’era Liev Schreiber, diretto dalla Nair,nella doppia veste di giornalista americano e spia della Cia.

‘The Reluctant Fundamentalist’ è prodotto da Lydia Dean Pilcher e finanziato dal Doha Film Institute. Tratto dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid, bestseller internazionale tradotto in 25 lingue, è un thriller politico che racconta la storia di un giovane pakistano che lavora a Wall Street, la cui vita viene stravolta a seguito dell’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001. Si ritrova così coinvolto in un conflitto tra il suo personale “sogno americano”, una crisi internazionale e il richiamo perenne della patria e della sua famiglia. La cineasta Mira Nair, Leone d’oro alla Mostra di Venezia del 2001 con Monsoon Wedding, torna così al Lido per la quinta volta, dopo aver partecipato nel 1991 in Concorso con Mississippi Masala, nel 2002 Fuori Concorso con l’episodio India del film collettivo 11’09’01-September 11, e nel2004in Concorso con La fiera della vanità. La regista Nair spera che il suo nuovo film The Reluctant Fundamentalist contribuirà ad aprire un dialogo sugli stereotipi del mondo islamico che si sono approfonditi negli ultimi dieci anni.

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